martedì 3 settembre 2013

Tenerezze e paure prima della nanna

Di solito il mio “bacio della buonanotte” per mia figlia consiste nel tenerle la mano alcuni minuti sussurandole qualche parola sulla giornata trascorsa o su quello che farà il giorno successivo.
L’altra sera stentava a lasciarmi la mano, la cercava subito dopo averla lasciata. Chiedeva “La mano”.
La spiegazione che “Anche babbo va a fare la nanna” non serviva per farle allentare la presa. D’un tratto ha tirato la mano verso di sé e mi ha preso tutto il braccio. Sentivo il cuore che batteva.
Ho cercato di rassicurarla. Poi le ho chiesto “Cosa c’è?”
Lei mi ha guardato e mi gelato con “Ho paura”.
Era la prima volta che esprimeva così seriamente questo stato d’animo. La camera non è mai al buio e nella fase che precede la nanna teniamo la luce del corridoio accesa.
“Paura?” le ho chiesto sorpreso.
“Del lupo” mi ha risposto dopo qualche attimo di esitazione quasi come liberandosi da un peso.
Ho provato a tranquillizzarla dicendole che non ci sono lupi in casa, che mamma e babbo le staranno sempre vicino e che la proteggeranno. Le ho accarezzato i capelli e la fronte. Sono rimasto qualche minuto fino a che non l’ho vista più rilassata e i suoi occhi si stavano per chiudere.
Uscendo dalla sua camera mi sono girato per un ultimo sguardo prima di andare a dormire.  
Un po’ del mio cuore è rimasto con lei.

Crescendo si acquista maggiore consapevolezza e anche qualche paura. 

8 commenti:

  1. Tenerezza pura ed anche molto impegno nell'aiutarli a crescere e ad accettare, superandoli, quelli che per loro ora sono limiti e paure. Saper gestire le emozioni e dargli un nome credo sia la cosa più difficile ora.

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    1. Dare un nome alle proprie emozioni e riconoscerle è difficile anche, forse soprattutto, per noi adulti.
      Mi riprometto sempre di rispettare i sentimenti dei bambini, anche la paura di qualcosa senza senso è un sentimento da rispettare. Ho imparato, anche dagli adulti, a concentrarmi più sulle emozioni degli altri che sulle cause. Le cause possono sembrare banali ma le emonzioni, se sono vere, devono essere sempre prese in considerazione.

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  2. Uuuuh che tenera!! E che tenero papà che riesce a comprendere questi stati d'animo, a comprenderli e accettarli...mica è da tutti ;)

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  3. La paura del lupo non ci abbandona mai, tra le braccia del papà però ci si sente invincibili. E non lo si dimentica, per questo il tuo abbraccio sarà sempre importante per scacciare la paura ...

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    1. E' vero anche da grandi un abbraccio serve, anche se non per mandare via del tutto la paura almeno per sentirsi meglio.
      L'abbraccio di un bambino è veramente più avvolgente, sembrano volerti inglobare o essere inglobati. Un abbraccio fatto di braccia, gambe e tutto il corpo.

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  4. ecco
    non ci siamo ancora arrivati, Pisti si sente ancora per lo più onnipotente e invincibile, ma temo tantissimo quel momento, non so come farò a 'sostenere' la sua paura

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    1. All'inizio è semplice perché siamo noi a sembrare invincibili e onnipotenti ai loro occhi. Basta un nostro abbraccio per far passare tutto. Temo che dopo sarà più difficile.

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