Ascoltando tanti genitori mi sembra che trapeli dalle loro parole una certa
rassegnazione per quanto riguarda il peso del proprio ruolo educativo.
Sento spesso dire “I bambini di oggi sono così…”, “Non ti dico cosa fanno
già alle scuole medie…”.
Percepisco, ma forse è una mia particolare sensibilità sul tema, che si
parta già arresi, convinti della propria sconfitta, nel percorso educativo che
dovremmo intraprendere insieme ai nostri figli. Come se ci fosse quasi una
super entità pseudo-educativa, che plasma i nostri bambini in termini di
comportamenti, gusti e addirittura valori, fatta di tanti elementi diversi,
partendo dalla televisione per arrivare alla famigerata “società”, con una
forza contro la quale non si può che soccombere.
Mia figlia è ancora piccola. Non ho un’esperienza diretta che mi consenta
di darmi una risposta.
Al momento ho solo domande.
Non è che noi genitori siamo i primi a essere poco convinti della bontà
delle nostre idee e dei nostri valori?
Non è che effettivamente, in un mondo che appare andare in una direzione
particolare, voler educare a certi valori comporta una fatica che non vogliamo
sopportare?
Non è che adesso che abbiamo conquistato, in particolare parlo dei padri,
la possibilità di costruire un rapporto diretto con i nostri figli non
riusciamo, o non vogliamo, a conciliarlo con quello di chi definisce delle
regole?
Me lo chiedo perché francamente non vorrei scoprirmi un animatore simpatico e
giocoso che offre vitto e alloggio in comodato d’uso.
Magari chi ha figli già grandi potrà darmi qualche risposta...