A
fine giornata lavorativa sento squillare il cellulare e vedo sul
display del cellulare il nome di mia moglie. Quella sera era previsto
che andasse lei a prendere la bimba al nido ma, considerando la lieve
differenza di orario e il sopraggiungere di altri impegni, abbiamo
concordato che sarei andato a prenderla io.
Che dire? Devo ammettere che
quello è sicuramente il miglior momento della mia giornata. Mi piace
proprio andare a prendere la piccolina al nido pomeridiano. La struttura
è fatta a vetri. Avvicinandomi al cancellino, cerco sempre di sbirciare
all’interno per rubacchiare qualche momento di gioco e di interazione
con gli altri bambini al riparo dagli sguardi dei genitori, che
inevitabilmente ne influenzano il comportamento.
E
poi arriva il bello, quando entro e una delle educatrici le dice “C’è
babbo”.
Lei si volta verso l’entrata, sfodera il suo migliore sorriso e
mi corre incontro a braccia aperte. Io mi chino, la prendo al volo e
alzandola verso l’alto le faccio fare un piccolo salto. CHE BELLO!!!
L’incontro degli sguardi. Il sorriso. Il gioco di lanciarla verso il
cielo, staccarla dalla presa delle mie mani per pochi secondi e
riprenderla sicuro subito dopo. Che bel ritrovarsi dopo tutta una
giornata passata in ufficio (io) e al nido (lei). Non so quanti pochi
secondi durerà tutto questo ma per me il tempo si ferma, scompaiono gli
altri bambini, le maestre e giochi. Ci siamo solo io e lei.
Mamma, se proprio devo… la prossima volta andrò io a prendere la piccola al nido.