Per
la mia
cartolina dal Natale 2013
ho pensato a un mix scegliendo tra le immagini dei giorni delle feste
natalizie.
Per
un mio spirito un po' irriverente non potevo non partire da un
augurio, o così almeno l'ho interpretato io, per il nuovo Anno che
mi ha fatto l'orso
dello zoo
che siamo andati a visitare mostrandoci solo il suo lato B. Giro
anche a voi, l'augurio di un nuovo anno all'insegna della “fortuna”.
C'è
l'immagine del vero Evento, con la “e” maiuscola, che abbiamo
vissuto questo Natale: l'abbandono
del ciuccio.
Non che mia figlia fosse una grande consumatrice di ciuccio, si è
sempre limitata alla nanna. Ci sono dei bambini che incontri per
strada a qualunque ora del giorno e li vedi sempre con il ciuccio.
Tanto da non sapere chi è attaccato a chi. Comunque, per tanto o per
poco, un taglio andava dato. Così, seguendo quella che ho scoperto
essere una tradizione, abbiamo concordato con la piccola che a Natale
avrebbe regalato il suo ciuccio a Babbo Natale per portarlo ai
bambini più piccoli, visto che ormai lei è diventata grande. Il
ciuccio è stato messo in un bel sacchettino colorato e lei, senza
pensarci troppo, l'ha consegnato nelle mani di Babbo Natale. Babbo
Natale avendo dalla sua una lunga esperienza si è dimostrato
preparatissimo, ha aperto il sacchetto, ha ringraziato la bambina,
straordinariamente dando la stessa nostra spiegazione del regalo per
altri bambini piccoli, e l'ha consegnato al folletto che gli stava
accanto. Mentre scendevo gli scalini il folletto mi ha avvicinato e
con la destrezza di uno spacciatore consumato del più malfamato
quartiere, scusate il paragone, mi ha
ripassato nelle mani il sacchetto con la naturalezza di chi
contrabbanda ciucci usati dalla mattina alla sera.
Vi
chiederete: “Com'è andata senza ciuccio?”. Quando scrivo siamo
all'inizio della terza notte e sta andando tutto liscio. Ma non
diciamolo troppo a voce alta.
Nonostante
l'atmosfera, ai laboratori organizzati alla casa di Babbo Natale mia
figlia si è diretta decisa verso la ragazza che truccava i volti dei
bambini chiedendo di essere un
lupo.
Orgogliosa del suo naso nero e dei suoi baffi si è messa anche in
posa per una foto. Per essere in tema abbiamo disegnato qualche
Cappuccetto Rosso e qualche Lupo. Nel mio disegno mi sono lasciato
contagiare dallo spirito natalizio e, ricordando una versione
edulcorata della famosa fiaba che avevo raccontato qualche sera prima
a mia figlia, Cappuccetto
Rosso e il Lupo sono diventati amici.
Il povero Lupo ha solo fame e Cappuccetto Rosso decide di condividere
con lui un po' di quello che sta portando alla nonna nel cestino. So
che non si fa. Che ho fatto venire meno proprio gli insegnamenti
della favola, che bisogna seguire quello che ci dicono i genitori e,
soprattutto, che non si ascoltano gli sconosciuti ma poco prima di
addormentarsi ho preferito questa mia nuova versione “da sogni
d'oro”.
Per
chiudere, un tocco di artista con la
prima foto di mia figlia.
Si riesce a intravedere un bambolotto tra le dita di mia figlia che
non voleva proprio saperne di seguire i miei consigli su come tenere
la macchina fotografica.
Questo
post partecipa all'iniziativa #cartolinadalnatale
di Patatofriendly, Squabus e Babbonline.