domenica 16 febbraio 2025

La mia intervista per il mio libro "La voce dei ricordi"

La mia intervista per il mio libro "La voce dei ricordi" (Edizioni Montag) sul canale Sagoradio24TV, che ringrazio per l'ospitalità.

Per conoscere alcune curiosità sul libro (e su di me):


Buon ascolto!

venerdì 7 febbraio 2025

La mia seconda puntata sulla paternità su RadioNordBorealis

Inizia il nuovo anno con la seconda puntata della mia miniserie di puntate mensili dedicate alla Paternità su RadioNordBorealis.
In questa puntata ho parlato di gravidanza e parto dal punto di vista dei papà.

Se vi siete persi la diretta, di seguito trovate la registrazione della seconda puntata:


Per chi volesse ascoltare tutte le puntate, le trovate a questo link.

lunedì 3 febbraio 2025

Il mondo è davvero più pericoloso o è solo una nostra impressione?

Aprendo qualsiasi sito internet di informazione e cronaca mi rendo conto di quante notizie di cronaca da qualsiasi parte del mondo ci passino quotidianamente sotto gli occhi. Da incidenti aerei o stradali nelle zone più remote di Paesi lontani a morte o malattie di qualche vecchio attore o cantante che neanche conosciamo o che ha fatto parte di una delle tante serie tv o di film stranieri che arrivavano sui nostri schermi.
Tutto questo ha inevitabilmente un impatto sulla nostra percezione dei rischi ai quali siamo sottoposti ogni giorno. Mi chiedo se questi rischi siano davvero aumentati o ci sia un'influenza derivante da tutto questo bombardamento di notizie da parte di siti che hanno la necessità di inserire un numero sempre più alto di articoli per farsi leggere. Semplificando, probabilmente passando una giornata al Pronto Soccorso avremmo la sensazione che le strade siano poco sicure visto che lì si concentrano le persone coinvolte in incidenti stradali. 
Ricordo che quando ero piccolo nella mia città c'era un muro dove venivano affissi i manifesti funebri degli abitanti della zona. Credo che fosse comune a tutti i piccoli paesi e gli anziani ci passavano per essere aggiornati sugli ultimi tristi avvenimenti. Se immaginassimo oggi di passare davanti a un muro del genere con tutte le notizie dei morti del giorno dei principali Paesi, sicuramente la nostra idea di probabilità di morire sarebbe diversa.
Non so se il mondo sia davvero più pericoloso o sia solo una nostra impressione. Forse, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Ad esempio, considerando il notevole incremento delle auto in circolazione e dei voli aerei, i viaggi sono più rischiosi di quanto fossero anni fa ma, allo stesso tempo, la nostra percezione è alterata da tutte le notizie provenienti dai diversi angoli della Terra.
Anche durante la gioventù della mia generazione, ormai etichettata come boomer, non ci sembrava tutto "rose e fiori" e il mondo ci spaventava perché appariva pericoloso, anche con una visione sul mondo decisamente più ridotta di quella di oggi. Ad esempio, abbiamo visto la guerra delle Falkland, la guerra del Golfo, il disastro di Chernobyl, la guerra fredda con la minaccia nucleare e la scoperta dell'Aids.
Mi sembra che ai nostri figli, e a noi stessi con riflesso su di loro, il mondo appaia davvero pericoloso e il mio timore è che questo si trasformi in immobilismo o fuga
A tal proposito, mi piace ricordare le parole di Paolo Coehlo "La barca è più sicura nel porto ma non è per questo che le barca sono state costruite" (libro "Il cammino di Santiago"). 

sabato 18 gennaio 2025

Tutti vogliono il nostro tempo (per fare soldi)

Per funzionare, i social hanno bisogno di una benzina particolare: il nostro tempo. Ma, strano a dirsi, non ci pagano per il tempo che diamo loro. Non solo non ci pagano ma, molto spesso, siamo noi a dover pagare, come per le piattaforme di streaming. Puntano tutti al nostro tempo, ai minuti della nostra giornata. 

La genialità dei social è che hanno trovato una ricchezza che tutti hanno, dal miliardario americano al povero in qualche baraccopoli.  Ogni giorno abbiamo una dotazione di ricchezza iniziale di 1.440 minuti e tutti fanno a gara per accaparrarsene un pezzetto, dalle piattaforme di streaming ai social. Conoscono molto bene il funzionamento del nostro cervello e usano tutte le informazioni che hanno su di noi contro noi stessi, con il rischio che potremmo finire a “scrollare” ore tra video che ci piacciono e notizie che ci interessano.

Dobbiamo fare davvero attenzione all’uso che facciamo del nostro tempo. Dovremmo prendere l’abitudine di guardare le statistiche del nostro smartphone sul tempo trascorso sui social, scommetto che scopriremmo dei dati davvero inaspettati. Non abbiamo la percezione di passarci così tanto tempo. Facciamolo anche con i nostri figli. Guardiamo insieme a loro quanto del loro tempo hanno trascorso sui social. Potevano trascorrerlo meglio? Hanno utilizzato il loro tempo solo per ingrossare il portafoglio di chi monetizza le tante visualizzazioni che ha? Secondo me ne verrebbe un confronto davvero interessante.

Mi raccomando, non barate! Anche voi dovete far vedere le vostre statistiche sui social ai vostri figli.