lunedì 5 novembre 2012

Uscire dalla doccia con una mano verde (pur non essendo Hulk)


I pesci non hanno superato le due docce (post precedente). Si sa che un bambino piccolo è “mobile qual piuma al vento”. Bisogna prenderli così. Si impara a vivere il momento. Ci siamo divertiti con una nuova idea? Bene, ma potrebbe non ripetersi più. Come, al contrario, la formula potrebbe funzionare altre decine volte. Niente è garanzia di successo. Alcune volte basta un filo con attaccato un pezzo di carta per divertirsi una mezz’ora girando per casa fingendo che qualcosa ci insegua. 
 
E così è successo. Una mattina, senza neanche crederci troppo, avevo legato ad un comunissimo filo un pezzo di carta crespa colorata. Mia figlia ha preso in mano il filo e, muovendosi per la stanza, rideva simulando di essere inseguita da chissà quale mostro. Poi mi saltava in braccio, urlava perché, tenendo ancora il filo in mano, il mostro la seguiva anche lì.
 
L’altra sera, ripronendosi il momento della doccia di mia figlia, visto che i pesci sembravano aver perso tutto il loro fascino, ho pensato di prendere il filo con la carta attaccata all’estremità. Ma la carta nel nuovo ambiente bagno non aveva più quell’effetto divertente. Un po’ deluso l’ho attaccato all’interno della doccia, anche solo per creare un’atmosfera giocosa.
Finita la doccia mi sono accorto che con gli schizzi dell’acqua il pezzo di carta crespa verde si era attaccato al vetro e c’era un rigagnolo colorato che creava una piccola pozza colorata. Per cercare di tamponare la situazione ho pensato bene di togliere il pezzo di carta crespa. L’ho preso, stringendolo, e l’ho buttato nel cestino.
Poi, guardandomi la mano, mi sono accorto di avere una mano interamente verde scuro. Ho aperto subito il rubinetto e ho messo la mano sotto l’acqua. Con mio grande stupore non succedeva niente. La mano rimaneva verde.
Dovevo aspettare. Non potevo rischiare di far prendere freddo a mia figlia. Così dopo averla vestita, fortunatamente la mano verde non macchiava gli abiti, e averle asciugato i capelli, ma quanto ci vuole ad asciugare bene i capelli un po’ lunghi quando si ha fretta, ho pensato a quell’inizio di mutazione (il vecchio Hulk o il più nuovo Shrek?).
Chi si sarebbe mai aspettato che la carta crespa avesse un potere colorante così forte? Sicuramente non io.
 
Ci sono volute diverse “lavate di mano”, con acqua molto calda e sapone, prima di arrivare ad un colore quasi normale.
Poi mi sono chiesto “Perché farsi venire quelle idee?”
Ma la risposta è arrivata subito “Carta crespa, anche se mi hai tradito, non riuscirai a tarpare le ali alla mia fantasia!”

1 commento:

  1. La carta crespa è tremenda... se compri una piantina e ce la lasci intorno al vaso e innaffi, ti stinge nel sottovaso ed è morte quasi certa per la piantina!

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