Mi capita ultimamente, forse per un’impennata del numero dei capricci, di dover “fare il duro” senza farmi coinvolgere emotivamente. Non è facile. Ma cerco di ripetermi mentalmente “non mi trascinerai su questo campo”, ovvero non riuscirai a farmi arrabbiare, urlare o preoccupare. Perché, altrimenti, sarebbe una sconfitta annunciata, una spirale di urla e rabbia o di timori che porterebbe inesorabilmente alla vittoria del capriccio.
Succede, ad esempio, quando ci mettiamo a tavola. Se c’è la carne, mia figlia vuole la pasta e allontana in malo modo il piatto. Se c’è la pasta, vuole la carne. Se c’è il pesce, vuole la carne o la pasta. Se vede sul tavolo il pane, lo vuole. Se vede il forno acceso, lo indica e vuole quello che c’è là dentro.
La nostra risposta, nata dall’esperienza, è “il pranzo è questo.”
Lei ci guarda arrabbiata e lancia occhiatacce al contenuto del piatto. Alcune volte ci scappano anche le lacrime.
Noi iniziamo a mangiare e, immancabilmente, dopo qualche minuto, da pochi a molti, allunga il braccio per riprendere il piatto e inizia a mangiare.
Mia nonna diceva “La fame leva il lupo dal bosco”, io l'ho sempre intesa nel senso che quando si ha fame si fanno poche storie e si cerca qualcosa da mangiare.
Oppure quando vuole assolutamente una cosa e si butta per terra. Non ci sono modi di tirarla su o di prenderla in braccio perché, provandoci, diventa quasi liquida, scivola tra le mani come fosse insaponata. Volerla portare via a forza sarebbe come provare a strappare una pianta dalla terra tirandola. L’unica soluzione è darle una spiegazione e uscire dalla stanza.
“Questa cosa non si può fare o non puoi averla, io vado a fare altro se vuoi vieni con me.”
Ammetto che c’è un piccolo senso di colpa che ogni tanto mette fuori la testa per uscire. Io cerco di ricacciarlo subito da dove è venuto, come quel gioco del Luna Park dove con un grande martello si devono ributtare nella tana delle talpe che fanno capolino dalle terra.
Rimango convinto che questa sia la strategia migliore per me e, soprattutto, per lei.
Sono casi in cui, anche se con amore, ce ne possiamo anche infischiare.
E domani sarà un altro giorno, ovviamente con capricci garantiti.