Per
la Giornata della Memoria 2014 voglio partire citando la frase “Chi
controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente,
controlla il passato” del romanzo
1984 di Georgr Orwell.
Chi non tiene viva la propria memoria è
soggetto all'influenza di quello che gli altri vogliono fargli pensare.
Proprio
gli episodi che da diversi mesi stanno interessando la Ministra
Kyenge, al di là di qualsiasi critica alle sue posizioni politiche,
dovrebbero farci riflettere come certi episodi del passato, che
riteniamo chiusi per sempre, possano in realtà ripresentarsi come un
piccolo fuoco che riprende dalla brace che pensavamo spenta.
Quello
che vogliamo ricordare nella Giornata della Memoria è qualcosa che è
cresciuto piano piano, nell'indifferenza di tanti, proprio da posizioni
razziste.
Dovremmo
partire dalla ferma convinzione che il razzismo non è un'opinione e certe
affermazioni non possono essere considerate libertà di espressione.
Il razzismo è un reato.
Qualcuno
ci vuole far credere che certe parole non abbiano peso. Che si possa
dare della “scimmia” a una persona solo per il suo colore della
pelle. C'è un uso distorto del linguaggio. Sembra che le parole
possano assumere significato diversi.
E'
quel “bispensiero” di cui parla Orwell nel suo libro, può essere
sostenuto tutto e il suo contrario.
Questo
metodo è stato utilizzato dalle dittature del Novecento, basta
ricordare la scritta sul cancello del campo di concentramento di
Auschwitz “Il lavoro rende liberi”.
Non
dimentichiamo mai il passato e, soprattutto, utilizziamo i suoi
insegnamenti per affrontare il presente.