Recentemente
mia figlia ha riscoperto il suo carillon con luci che cambiano colore
che da piccola le mettevamo vicino alla culla al momento della nanna. Le è
piaciuto così tanto che adesso vuole tenerlo accanto al lettino.
Qualche
sera fa ci stava giocando, in un modo un po’ improprio, tirandolo sul parquet
della cameretta. L’ho avvertita di non farlo perché poteva rompersi. Lei ha
continuato e, dopo l’ennesimo lancio, di colpo ha smesso di suonare e fare le
luci colorate. Delusissima mi ha guardato imbronciata. Visto che il mio
sguardo non lasciava dubbi su quello che stavo pensando, ha iniziato giurare e
spergiurare: “Non è colpa mia!!!”
“Come
non è colpa tua?” le ho chiesto. “Chi è che lo stava lanciando nonostante avessi
detto che si sarebbe rotto.”
“No,
non è colpa mia!!!” sosteneva in modo così sicuro senza alcun tentennamento che
avrebbe convinto qualsiasi giuria di un tribunale.
Io
non cedevo dalla mia posizione. Così è arrivato d’improvviso il suo colpo di
genio.
“Non
è colpa mia, è stato il mio cervello a dirmelo!!!”
C’è
un modo di dire toscano che usava spesso mia nonna:
“La
colpa morì fanciulla, perché nessuno la voleva.”
Quanta
verità in poche parole…
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