In questi giorni di ferie nei quali posso godermi a pieno
la mia famiglia, mi sono reso conto come
ogni tipo di amore, compreso quello tra genitori i figli, tenda spontaneamente
a cercare di personalizzare la realtà, per renderla unica per quel
rapporto.
Lo scopriamo da amici, quando alcuni gesti o parole
richiamano esperienze esclusivamente personali e che possono essere comprese solo
da chi le ha vissute direttamente ed insieme.
Lo vediamo da fidanzati, quando scegliamo nomignoli per
avere un nostro riferimento unico di coppia. Il nome vero vale per tutto il
resto del mondo, quello solo per noi.
E' così anche per i genitori ed i figli.
Con mia figlia, mi capita di usare riferimenti a
film che abbiamo visto insieme, l’ultimo “Dragon Trainer 2” (e poi dicono che
alla bambine non piacciono i draghi o i cavalieri). Cambiare appena l’espressione
del visto per richiamare animali che abbiamo visto nel nostro viaggio. Indicare
una piccola cicatrice per ricordare una particolare caduta. O scoppiare a
ridere alle prime parole di una frase, senza neanche bisogno di terminarla,
sapendo bene dove si vuole andare a parare.
Non faccio esempi più concreti perché, ovviamente, non li
capireste :)