Di
solito la scena è questa: mia figlia è seduta in bagno ed io in piedi di fronte al lavandino che mi
lavo i denti o mi sistemo la barba. Non ho ancora capito
il perché ma questa situazione è quella che in assoluto favorisce le confidenze
ed i racconti sulle sue giornate. Forse perché, pur essendo vicino, mi vede
impegnato in altro e vuole richiamare la mia attenzione. O forse perché, per
lei, stare in bagno è uno dei suoi momenti di maggiore tranquillità. Forse perché è
sera, è stanca e parlare la rilassa. O forse perché, di sera, rimette
in fila i principali avvenimenti della giornata. Non saprei.
Ieri
sera, proprio mentre eravamo in bagno, d’improvviso, come al suo solito, mia
figlia alza il suo dito medio verso di me e mi chiede “Cosa vuol dire questo?”.
Io prendo tempo indicando che ho la bocca piena di dentifricio.
Lei
continua: “Una bambina mi ha detto che è una cosa brutta.”
“Eh
sì”, dico io.
“Sì,
ma che vuol dire?” incalza lei.
“Vuol
dire vai al quel paese.”
Lei
mi guarda perplessa, ovviamente non ha senso averle detto di “quel paese”, che
non sa cosa sia.
“E’
quando qualcuno ti fa arrabbiare così tanto che gli dici di andare via.” rispondo senza
addentrarmi nel dettaglio di quel “via”. “E’ un gesto. Come quando metti
pollice, indice e mignolo per dire che Ti voglio bene”.
“No,
anche quello è un gesto brutto!” ribatte lei.
“No,
questo no. E glielo mostro.”
Lei
lo rifà con pollice, indice e mignolo ma gira la mano con il palmo in alto. “Così
lo fa l’Uomo Ragno. E’ brutto.”
“L’uomo
Ragno lo fa per far uscire la ragnatela.” cerco di spiegarle.
“Vedi,
se lo fa l’Uomo Ragno è brutto.”
“Comunque
l’Uomo Ragno non è brutto, è un supereroe, cerca di aiutare le persone.”
“Ma
da dove gli esce la ragnatela?”
Bei
tempi quando il bagno era fuori, in un campo, a qualche metro dalla casa. Immagino
che, specialmente d’inverno, non ci si perdesse in chiacchiere.
Ahahahahahahahah!!!! Solo i bambini possono farti certi discorsi...
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