giovedì 28 giugno 2018

Ci vorrebbe il velo d’ignoranza ma abbiamo solo l’ignoranza

Se riuscissimo ad immedesimarci negli uomini che scappano, rischiando anche la morte, in cerca di un’opportunità di vita che non hanno nel luogo dove sono nati, se riuscissimo ad immedesimarci nei padri e nelle madri che vogliono un futuro diverso per i propri figli e se riuscissimo, guardando negli occhi quei bambini, a vedere in loro i nostri figli, se ammettessimo con noi stessi che non abbiamo alcun merito nell’essere nati ad una certa latitudine rispetto ad un’altra, riusciremmo sicuramente ad affrontare meglio il problema.
C’è un bellissimo concetto filosofico che si chiama “il velo d’ignoranza” secondo il quale, per un principio di giustizia, le decisioni legate alla struttura di una società dovrebbero essere prese astraendo da ogni proprio interesse particolare, ignorando, quindi, la propria posizione nel mondo, presente o futura. Il fatto di non sapere in quale parte della Terra nasceremo, in quale tipo di famiglia o con quali capacità e talenti, dovrebbe portarci ad identificare le migliori soluzioni. E’ un’astrazione, ovviamente, ma è un esercizio che dovremmo sforzarci di fare. 
Soprattutto la politica, in questo, avrebbe il compito di svolgere un ruolo fondamentale. 
 
Sinceramente non vedo veli d’ignoranza quando parlano i nostri politici ma, anzi, occhi ben aperti su determinati interessi, in particolari sui loro, per mantenere, o migliorare, la posizione che hanno ottenuto facendo leva sui nostri occhi spalancati.  

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