mercoledì 9 maggio 2012

La bizza è come un temporale tropicale


Mia figlia sta crescendo ed iniziano i primi capricci. Le prime bizze mi hanno lasciato senza parole, si trattava delle prime che vedevo. E’ bastato un semplice “NO” che è letteralmente “scoppiata” la bizza, secondo me questo verbo esprime meglio il senso. Urla e pianto a dirotto. Quello che pochi secondi prima sembrava ai miei occhi il viso di un angioletto si era trasformato.
In questi casi vale la regola d’oro “Mantenere la posizione”. Mai cedere perché con la stessa velocità con cui è arrivata la bizza così altrettanto velocemente se ne andrà. Sembreranno minuti interminabili ma è così. L’esperienza insegna.
La bizza è come quei temporali tropicali che arrivano improvvisamente con una pioggia torrenziale e tuoni da paura. Di solito gli atteggiamenti sono di due tipi: quello degli abitanti del luogo, nel nostro caso i genitori “navigati”, che conoscono bene questi eventi e sanno che passeranno velocemente e tornerà a splendere presto il sole, c’è solo da aspettare con pazienza, e quello dei turisti, nel nostro caso chi non ha avuto a che fare con i bambini piccoli, che pensano che la giornata sia ormai definitivamente rovinata e che lasciano la spiaggia e ritornano in albergo.

2 commenti:

  1. Il problema, come dici tu, è "mantenere la posizione"... per me è stato difficile perchè il pianto l'ho sempre associato ad un disagio vero, mentre spesso è un modo tipico dei bimbi per farti cedere... Qualche giorno fa ero in montagna con amici e la loro bimbi ad un certo punto ha scatenato un capriccio con unpianto e urla interminabili. Il padre ha retto 45 minuti, ha "mantenuto la posizione" e l'ha vinta... io non so se avrei retto tanto! Per lui tanto di cappello!

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    1. Cerco di autoconvincermi che “piange ma non sta soffrendo”, infatti di solito associamo il pianto al dolore fisico o alla febbre ma è il suo modo di esprimersi. Di fatto il risultato che vediamo noi è lo stesso e non è gradevole. In quel momento stanno evidenziando quella che per loro è una necessità che però può andare dall’avere fame o il pannolino "pieno" al voler essere tenuto in braccio a tutti i costi o avere un giocattolo appena visto. Non è facile.
      E poi il pianto del bambino deve essere irritante per natura, altrimenti chi si alzerebbe decine di volte la notte?!? :)

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