Vedendo
mia figlia correre sulla spiaggia in ogni direzione, inciampare nella
sabbia, alzarsi e ripartire subito, avvicinarsi all'acqua quel tanto
che basta per pesticciare con i piedi schizzando intorno mi sono reso
conto di quanto sia bello riappropriarsi di un po' di libertà. La
libertà di correre senza il pericolo di sbattere in qualche mobile o
di rompere qualcosa, di non avere pareti che ci limitino in una
stanza, di non avere orari precisi, di potersi permettere di non
guardare l'orologio, di lasciare il cellulare spento perché tanto
noi tre siamo insieme, di poter battere i piedi nell'acqua finché si
vuole, di avere la sabbia appiccicata ovunque. Una libertà che fa
bene a tutti, a loro e a noi.
C'è
un'atmosfera diversa. Sarà che, ormai alle porte dei due anni di mia
figlia, è la prima vera estate nella quale possiamo giocare insieme
in modo molto più consapevole.
C'è
una sensazione di leggerezza che mi trasmette guardando lo stupore
nei suoi occhi quando rivede ogni mattina il mare, quando si spaventa
all'arrivo di un'onda più forte che le bagna i piedi, quando si
rallegra che la palla ritorni sulla spiaggia anche se l'ha buttata in
acqua come se il mare la restituisse per giocare, quando vuole
catturare con forza la mia attenzione per farmi vedere un aquilone
proprio sopra le nostre teste.
Una
sensazione che fa bene, soprattutto a chi ha visto così tante volte
quella distesa d'acqua che difficilmente può trovarvi qualcosa di
stupefacente e sa che quel pesce che sembra volare in realtà è
attaccato ad un filo. Una sensazione che cercherò di tenere con me anche dopo queste vacanze.
Tu rientri ed io parto.. come una staffetta! a presto!
RispondiEliminaAllora BUONE FERIE! Mi riprenderò il testimone ad agosto ;P
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