Con le macchine fotografiche digitali difficilmente si vede qualcuno che per fotografare mette l’occhio all’apparecchio come si faceva in passato. Adesso le teniamo ad una certa distanza per guardare l’immagine direttamente nel display. Mi ricordo che diversi anni fa mi trovai in una famosa piazza italiana piena di turisti con le prime macchine fotografiche digitali e mi colpì il nuovo scenario completamento diverso da quello che sarebbe stato solo un po’ di tempo prima. Per non parlare dei nuovi telefoni touch screen e dei tablet dove ormai è possibile premere con le dita direttamente sullo schermo per comporre un numero o per scrivere, addio vecchia tastiera.
Non sempre questi cambiamenti arrivano dalla tecnologia, in alcuni casi è per un ritorno al passato con oggetti che non si usavano più o per cose nuove per noi ma utilizzate da tempo in altri Paesi. E’ proprio in quest’ultimo punto che mi sono imbattuto da quando ho deciso di regalare a mia figlia, prossima al suo secondo compleanno, una bicicletta. Mi sono trovato di fronte ad un bivio che qualche anno fa, almeno in Italia, non si sarebbe posto, ovvero: bicicletta con i pedali, e quindi con le ruotine, o bicicletta senza pedali?
Devo ammettere la mia ignoranza, non conoscevo l’esistenza delle biciclette per bambini senza pedali. Me ne hanno parlato alcuni miei amici. All’inizio ho storto un po’ il naso ma poi, spinto dalla curiosità, ho iniziato a documentarmi. Sarà la mia attrazione verso le cose nuove ma piano piano mi sono lasciato affascinare da questo nuovo modello di bici. Sembra che favorisca lo sviluppo dell’equilibrio da parte dei bambini che, sempre “sembra che”, non avranno bisogno delle ruotine ma dovrebbero, sempre “sembra che”, saltare la fase delle ruotine.
Non so quanto ci sia da parte mia di attrazione alla novità, non credo ci sia la voglia di far saltare le tappe a mia figlia (in questo caso il periodo delle ruotine che comunque prima o poi vanno tolte).
So già che ci sarà qualche momento in cui rimpiangerò di non aver preso il modello classico, ma poi classico per chi? Ma questo succederà anche nell’altro caso.
So già che dovrò sentire qualche commento sarcastico dei nonni. Che vogliamo sempre distinguerci o che i bambini hanno sempre usato le ruotine e poi hanno comunque imparato tutti ad andare in bicicletta.
Visto che per il momento non posso chiedere direttamente a mia figlia quale preferisce dovremo fare noi la scelta per lei. Poi ho avuto un’idea, cerchiamo almeno di fare la scelta con lei, andremo a comprarla insieme e le faremo provare entrambi i modelli. Almeno per vedere se c'è un tipo che predilige particolarmente, ad esempio per praticità. Altrimenti vorrà dire che sceglierò la bici senza pedali, con tanto di caschetto, ben consapevole che non le potrò mai dire la famosa frase “Hai voluta la bicicletta? Allora pedala!”
proprio un paio di mesi fa mia mamma vide quella bici in un negozio e mi disse "ma che se ne fa un bambino di una bici senza pedali?tu che sei brava a trovare informazioni,documentati". dopo aver capito che per mia mamma sono una smanettona mi sono informata e ho scoperto quello che poi hai detto tu dell'equilibrio.ma poi infatti, normale per chi?classico per chi?ormai con tutte le stranezze a cui mi ha abituata la mia bimba il mio concetto di normale e classico è molto cambiato!
RispondiEliminafrancy
Senza dimenticare che con la bici con le rotelle, così poco adattabile a terreni non perfetti, ci si muove spesso con difficoltà e si possono fare dei voli...
RispondiEliminaMolto interessanti le tue riflessioni sulla tecnologia. E sul ritorno al passato, che a volte rappresenta la "novità".
Ora vado un po' a curiosare nel tuo blog, che visito per la prima volta.
Ciao
Paola
GRAZIE per essere passata di qua.
EliminaSpero che curiosando tu possa trovare qualcosa di così interessante da farti venire voglia di ripassare ogni tanto o, addirittura, di rimanere in contatto.
Al di là della bicicletta, mi ha colpita il discorso riguardo alla tecnologia e in generale alle cose nuove e moderne che ci sono adesso per i bambini, o che magari sono ritorni. Nel senso, oggi ci sono UN SACCO di accessori, giochi, strumenti educativi, e altre diavolerie tecnologiche e non per i nostri piccoli. E spesso si tratta di mode. Al di là di certe evoluzioni in termini di sicurezza(il famoso discorso, "Voi siete cresciuti bene così e cosà senza questo e quello" non mi convince ad esempio parlando di seggiolini per le auto, cinture di sicurezze, e caschetto quando si va in bici con la mamma), tante cose possono apparire superflue...ma è solo questione di farci l'abitudine. In altri paesi certe cose fanno parte del quotidiano infantile da tempo. Ma, cosa più importante, faranno parte del quotidiano dei nostri bambini che lo troveranno perfettamente normale da adulti, e probabiolmente ricercheranno le stesse esperienze con i loro bambini. Per cui questi oggetti che a noi incuriosiscono o ispirano diffidenza, e ai nonni invece fan fare gesti di scongiuro, per loro saranno normali tanto quanto una culla o un passeggino trio lo sono adesso per noi. E' un ciclo, un'alternanza, un cambiamento continuo. Che gira a discrezione del genitore. Io per esempio ricordo con una certa nostlagia il periodo delle ruotine, l'orgoglio di averne una sola e poi nessuna, il senso di realizzazione personale, di sentirsi grandi, di avere la fiducia dei genitori...non vorrei che il Piranha non lo vivesse. Anche se poi, in fondo, l'ebrezza di sentirsi capace di andare in bicicletta la proverà comunque anche tua figlia, arrivandoci per un percorso diverso. Come dicevo, a discrezione del genitore.
RispondiEliminaPS. Scusa il papiro, spero che quest'ondata di pensieri sia per lo meno coerente...
Anzi, GRAZIE per il "papiro" :) Adoro le onde, che preferisco decisamente al mare calmo e piatto, se di pensieri ancora meglio.
EliminaMi fa piacere ricevere commenti così completi che sembrano quasi un post dentro un post. D'altronde più aumentano le riflessioni e meglio è, i post nascono per questo.
Anche io sono sempre un po’ prevenuto quando sento discorsi del tipo “Ma prima questo non c’era…” (eccetera eccetera) perché lo percepisco sempre come un voler rifiutare le novità. Allo stesso modo non mi piace accettare la novità in quanto tale e preferisco di gran lunga un sano spirito critico (c’è chi dice che lo sono troppo) ;P
In questi momenti ci si rende conto di quanto le scelte dei genitori incidano sulla vita dei figli, dalle piccole cose a quelle più grandi. E come dicono i supereroi, i grandi poteri implicano sempre grandissima responsabilità.
P.S. Alla fine abbiamo comprato la bici senza pedali. Diciamo che l’accoglienza di mia figlia è stata molto tiepida. Ma come per tante cose che riguardano i bimbi, mai forzare.
Dimenticavo, leggendo la tua risposta su Cosmic Mummy sul bicarbonato mi è venuto da pensare che tu sia del luogo delle mitiche "spiagge bianche". E' così?
EliminaAnche io sono di quella costa ma un po' più a sud.
Che eri delle mie coste l'avevo intuito dal Babbo, al posto del Papà. ^^ E sì, le spiagge bianche sono la mia patria...che andrebbero considerate con il dovuto e sano spirito critico di cui sopra...
EliminaQuanto al resto, proprio questo intendevo: le novità non sono demoniache in quanto tali, ma neanche fantastiche e perfette in quanto tali.
iLIl tuo punto di vista mi incuriosisce...ti seguo! Ciao
RispondiEliminaAllora BENVENUTA!!!
EliminaCiao. Se passi da me c'è un premio da ritirare!
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