martedì 4 settembre 2012

Avere figli sta diventando un lusso?


Di solito per chi ha i figli piccoli settembre rappresenta un mese particolare perché coincide con l’inizio del nido, della scuola materna o delle elementari. Con tutto quello che questo comporta.
Il primo scoglio da affrontare è il nido perché bisogna sperare di entrare nelle graduatorie di quelli comunali. In alcuni casi si aspetta l’uscita dei risultati quasi come l’estrazione dei numeri vincenti della lotteria. Anche perché, di solito, la differenza di costo tra nidi comunali e privati non è per niente insignificante.
Poi c’è da affrontare il periodo dell’inserimento, i figli non sono dei pacchi che puoi lasciare su uno scaffale, e quindi è necessario un po' di tempo per ambientarsi. Tra ferie, permessi e babysitter si riesce a superare anche questo momento così delicato. Non è ancora finita. Perché bisogna conciliare gli orari del nido che, in alcuni casi, sembrano veramente incompatibili con gli orari di un lavoro “normale”.        
Io mi fermo qui perché la mia esperienza per il momento è arrivata al nido.
Ma vedo intorno a me disperazione. Sembra una parola esagerata ma per alcuni è così. Una mia conoscente non è rientrata nella graduatoria del nido comunale. La possiamo chiamare sfortuna ma è successo. Adesso cosa fare? Il nido privato è un po’ “caro” e l’orario di chiusura è difficilmente conciliabile con il lavoro dei genitori. Bisognerebbe avere il cosiddetto “prolungamento”, anche di una sola ora. Pagando si riesce ad ottenere tutto. Questa famiglia abita lontana da casa per lavoro. I nonni non possono aiutarli. Diciamo la verità, i nonni rappresentano una grande risorsa per la crescita dei nipoti ma molte volte si ricorre ai nonni, in modo esagerato, perché presentano il grande vantaggio di essere “gratis”.
Mi chiedo se avere figli stia diventano un lusso. Non per viziarli ma proprio per decidere di avere figli o, in particolare, per decidere di non fermarsi al primo. In molti casi l’unica alternativa possibile per far crescere la famiglia è la decisione di uno dei genitori di abbandonare il mondo del lavoro o di rimanerne ai margini. 
Me lo chiedo perché molto spesso sento dire che “non ci possiamo permettere” un figlio o un altro figlio. Detto da gente che si accontenta di poco ma che deve affrontare la realtà dei problemi di tutti i giorni.   
Me lo chiedo perché da un lato vedo una certa ostentazione nell’avere figli da gente che poi scopro avere mille agevolazioni, da un altro perché vedo che l’Italia sta diventando sempre più una società di single, di famiglie senza figli o di figli unici, con tutte le problematiche che questo comporta.

9 commenti:

  1. In Italia non esiste un vero stato sociale per le famiglie! Fra un po' diventerà una colpa avere dei figli!

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  2. mi trovi perfettamente d'accordo. la mia esperienza arriva alla scuola materna ma sto iniziando a immaginare come sarà fra qualche anno guardando amici e conoscenti che hanno figli più grandi. riguardo all'asilo nido, da noi il comunale per una fascia di reddito alta (il che significa 2 stipendi medi, da laureato) costa più di 500 euro al mese, i privati più di 700. a rigor di logica non si vede perchè la scuola materna sia gratuita, salvo retta della mensa che è quasi simbolica, mentre il nido così costoso e a disposizione di pochi. non si vede perchè l'assistenza all'infanzia parta dai 3 anni e non da 1 anno. anche per questo è diffusa la mentalità che del nido si possa fare a meno, quindi o la mamma sta a casa, o si schiavizzano i nonni. chi non ne ha mai frequentato uno, pensa che non sia altro che un parcheggio dove lasciare i propri figli se si è così sfortunati da dover lavorare in 2 o da avere i nonni lontani. invece è una risorsa, e frequentarlo - magari anche per solo poche ore al giorno - dovrebbe essere la norma per tutti i bambini. e i ci credo poco quando sento persone che si dichiarano contrarie come scelta educativa, nella maggiorparte dei casi non possono o non vogliono spendere quesi soldi... è un po' come nella volpe e l'uva di Esopo. riguardo alla scuola materna, gli orari sono davvero proibitivi. non si dorme il pomeriggio, quindi per i primi tempi è meglio prendere il bambino subito dopo pranzo. dopo le 4 (per quelle scuole che restano aperte fino alle 5, una minoranza) c'è una sola maestra in tutta la scuola, dunque è vivamente sconsigliato lasciarli oltre quell'orario se non per gravi emergenze. e anche le 5, quanti genitori riescono a staccare dal lavoro ed essere a scuola prima delle 5? a me è andato bene il primo anno perchè ero in maternità i primi mesi, e a orario ridotto i successivi, sono riuscita ad arrangiarmi tenendolo a casa il pomeriggio finchè ero in maternità e prendendolo sempre verso le 4. da ottobre farò l'orario normale e dovrò pagare una baby sitter che me lo vada a prendere. credo che una baby sitter per 1 o 2 ore al giorno dovrò averla sempre d'ora in poi perchè con la scuola elementare andrà anche peggio. credo che a livello di costi sia più economico rivolgersi alla scuola privata, solo che io voglio credere nella scuola pubblica, e le scuole private - specie quelle che vengono maggiormente incontro agli orari dei genitori - sono generalmente gestite da religiosi, e i miei figli cascasse il mondo ma non andranno MAI in una scuola religiosa. questo è il discorso delle scuole, ma se ne potrebbero fare tanti altri sulla maternità, sui contratti di lavoro che non solo non rispettano le madri ma anzi le umiliano e le ostacolano in tutti i modi. tu mi segui da relativamente poco, non so se hai mai letto i miei post di qualche anno fa. i miei due figli hanno avuto un trattamento completamente diverso alla nascita per il solo fatto che io avevo contratti diversi. per il primo non ho ancora ricevuto una lira dall'inps, con il secondo ho avuto tutti gli stipendi, la tredicesima, ho accumulato ferie, ho preso persino un mese in più di congedo parentale. io sinceramente mi sento una privilegiata perchè posso permettermi di conciliare un lavoro che mi piace con la cura per la mia famiglia. ma del resto se siamo ultimi in Europa come pari opportunità, e come natalità, non è certo un caso.

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    1. Grazie per il la tua testimonianza. Anche io sono convinto che la spiegazione di molte posizioni radicali contro il nido, ma anche su altre tematiche, sia da ricondurre a “La volpe e l’uva”.
      Mi hai incuriosito, andrò a leggere qualche tuo post più vecchio.

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  3. oggi a livello di progetto formativo (dagli asili in su) e quindi di stato sociale - almeno nella parte educativa/formativa - l'impostazione è ferma ad una società che non esiste più. le mamme casalinghe, il tempo gestibile, la possibilità di vivere con un solo reddito: questo è il passato. ma a questo non ci si è adeguati. Anzi, la scuola oggi sta togliendo in molti casi i rientri pomeridiani.
    Ho due bimbi e ho l'ansia dell'anno che parte... pur avendo la fortuna di molti aiuti ci sono sempre un sacco di imprevisti.... come conciliarli col lavoro???

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    1. Il vero problema è quello della conciliazione famiglia/lavoro.

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  4. In Italia non esiste una politica familiare adeguata su questo non c'è dubbio. Io ho deciso di non lavorare e da un lato questo porta un'entrata in meno, ma dall'altro (anche per il lavoro che mio marito fa) anche molte uscite in meno, tra cui appunto quella del nido. Per il quale, tra l'altro, io sono una di quelle che se possono lo evitano comunque e non certo per una questione di "volpe e uva" ;)
    Non sono sicura che avere dei figli sia un lusso, ma sicuramente in ogni caso mette a dura prova tutta la gestione di una famiglia, su questo non c'è dubbio.

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    1. Non voglio assolutamente generalizzare sul discorso volpe/uva, parlavo infatti di molti cosi non tutti ovviamente.

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  5. E se saliamo di grado e vogliamo parlare di elementari e medie... forse esula un po' dal discorso, ma le scuole primarie in Italia non hanno fondi per le fotocopie, per il sapone in bagno, per la carta igienica. I libri alle medie smettono di essere gratuiti - la scuola dell'obbligo! - e sono botte da 2/300 euro alla volta. Inoltre devi sopperire a tutto quello che la scuola non può a livello di materiale di uso corrente. Alle elementari fare una recita costa un botto: i costumi vanno non solo fatti, ma i materiali comprati a cura delle famiglie. Sono somme piccole, prese una per una, ma quando le metti insieme tutte.......

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    1. Il tema è di quelli molto "caldi".
      Credo che sia necessario inventarsi qualcosa...
      Mi dicono alcune persone che lavorano nella scuola che con l'inizio della scuola ci sono meno ore disponibili per il sostegno!

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