Siamo arrivati anche alla fine della fase “asilo
nido”, dopo ben due anni. Si cresce, è normale. Si chiude un primo breve ciclo,
importantissimo perché ha significato il vero e proprio “debutto in società” di
mia figlia. Il confronto con un primo ambiente esterno alla sua famiglia e alla
sua casa, con tanti altri bambini, con altri adulti di riferimento, con nuove sfide
da affrontare. Il primo ambiente veramente suo, con ritmi, esperienze, amicizie,
antipatie, litigi che noi potevano conoscere solo indirettamente. Tutti elementi difficilmente riproducibili al
di fuori di questa esperienza che occupava una parte importante della sua
giornata ma che doveva necessariamente affiancarsi e mai sostituirsi alla normale
vita familiare.
Ricordo ancora la prima volta che la portammo al nido, noi dovevamo riempire
dei fogli e lei faceva esperienza del nuovo ambiente. Era una bella giornata e
tutti i bambini erano fuori nel giardino a loro disposizione per le
uscite. Sembrava veramente uno scricciolo.
Poi è arrivato l'inserimento. Il primo giorno sarebbe rimasta
solo un paio di ore, quando i bambini erano fuori in giardino. Io dovevo rimanere lì
per darle sicurezza in un ambiente nuovo e per gestire eventuali momenti
critici. Seduto su una panchina guardavo questo mondo per me nuovo, fatto di
bambini che cadevano e si rialzavano, bambini che piangevano, nasi che
colavano, bambini lanciati su macchinine a tutta velocità lungo il vialetto.
La mia piccola sembrava tranquilla. Si muoveva indagando le
novità, soprattutto i giochi.
Ad un certo punto si è
avvicinato un bambino. Si è fermato a guardarmi e si è seduto accanto a me. Mi sentivo un po' imbarazzato.
Mi sembrava di essere sulla panchina di Forrest
Gump. Avessi avuto una scatola di cioccolatini avrei potuto rompere il
ghiaccio.
Ero osservato.
Così mi sono girato verso di lui e gli ho sorriso.
Guardandomi mi ha detto: “Babbo”.
“Che io sappia, no” avrei voluto dirgli ma
sicuramente non avrebbe capito la battuta.
eheheh.... che dolce!
RispondiEliminaEh, sì. A parte la battuta, mi ha fatto tenerezza.
Eliminal'inizio della scuola materna è un traguardo importante. vedrai che grande salto di qualità farà... i miei hanno ancora rispettivamente un anno di nido e di materna, l'anno prossimo inizieranno contemporaneamente elementari e materna... non so se riuscirò a reggere tutte quelle emozioni insieme!
RispondiEliminaCredo che adesso inizi il bello. Al nido è stata molto bambina piccola, specialmente il primo anno. Con la materna l'approccio sarà molto diverso, come dice lei "da grande".
EliminaCome crescono...io li ho ancora entrambi a casa, mi chiedo come sarà il primo giorno in cui li lascerò...
RispondiEliminaI primi giorni non sono facili, ci sono tante paure.
EliminaBelli leggere il tuo post dopo aver scritto il mio due momenti di passaggio due emozioni
RispondiEliminaio ho mandato la mia al nido nella sezione Primavera, quindi era già un po' grandina, mi ricordo che il primo giorno si è messa a piangere perchè voleva rimanere a pranzo coi bimbi!
RispondiEliminaAdesso, dopo il primo anno di materna, non mi sono ancora abituata a questo mondo fatto di "mamme strane" sempre in competizione tra loro.
Si è ambientata meglio lei di me!
I bambini si adattano meglio di quanto possiamo pensare ;)
EliminaVero, certe volte anche al nido ci sono già assurdi livelli di competizione tra genitori...
:)
RispondiEliminaIl Pistacchio cambierà di sezione a settembre e l'emozione è davvero forte.
Buona domenica! !
Buona domenica (di quello che resta).
Elimina;)
Anche la mia piccola Lisa ha finito, e mi dispiace davvero tanto, il costo del nido era davvero incredibile per un paese che si definisce civile come il nostro, ma le ragazze che lo tengono sono davvero grandiose. L'anno prossimo vedremo, scuola materna grande e piena di bimbi... tremo già per la principessina...
RispondiEliminaAnche noi dovremmo tirare un sospiro di sollievo "economico" passando dalla materna al nido...
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