Volevo
ringraziare la mamma che ad ogni
compleanno ci aggiorna sulle volte che la sua bambina le racconta quando nostra figlia
viene messa in punizione dalle maestre dell’asilo.
Volevo
ringraziarla perché ci fornisce notizie, ancorché di seconda mano (o manina
visto che si parla di bambini), che non ci arrivano né da mia figlia, in quanto
diretta interessata, né dalle maestre. Le sono così tanto grato che sto
pensando di farle andare in classe insieme dalle elementari all’università così
potrò essere certo di sapere se mia figlia prenderà un’insufficienza, se
salterà un giorno la scuola e se falsificherà una giustificazione.
Volevo
ringraziarla perché utilizza parte del suo tempo e della sua memoria per essere
aggiornata e poterci rendicontare prontamente alla prima occasione utile. Mi
immagino il dialogo “Mamma, mi leggi un libro?” “Sì, però più tardi, adesso aspetta. Dimmi un
po’ chi si è comportato male all’asilo?”
Volevo
ringraziarla perché, nonostante le brutte notizie che è costretta a portarci, cerca
anche di non farci demoralizzare. Ha detto anche “Migliorerà…”. Ci ha permesso
di tenere acceso quel lume della speranza che ci scalda il cuore. Anche perché,
passare da non seguire le regole all’asilo a non rispettare la legge è un
attimo. Non dicono tutti i genitori “Mi sembra ieri che mia figlia era piccola”.
Volevo
ringraziarla perché, si sa, i compleanni dei bambini sono sempre un po’ noiosi
per i genitori e avere argomenti sempre nuovi e attuali mi dà quell’entusiasmo
necessario per affrontare i successivi. Perché parlare dell’ultimo libro letto,
di un film che sta per uscire, della situazione del nostro Paese e del Mondo?
Dimenticavo lo slogan: pensa locale! E più locale di un asilo comunale non c’è.
Volevo
ringraziarla perché vedo che si sforza nel fare espressioni di circostanza con
fronte corrugata, occhi stretti e tono di voce adeguato. Ha la mia riconoscenza,
apprezzo l’impegno, e, se necessario, anche il mio voto ma, onestà per onestà,
non vincerà mai un Oscar come migliore interpretazione, protagonista o non.
Volevo
ringraziarla perché mi ha aperto gli occhi nei confronti di mia figlia, non
avrei mai e poi mai pensato che lei, con i suoi cinque anni e le sue treccine,
potesse farsi mettere in punizione dalla maestra per non aver seguito una
regola, per essersi distratta o per aver parlato con un’amichetta mentre le
leggevano una storia. Un disonore per me e per la sua mamma che di certo non
meritiamo.
Volevo
ringraziarla perché quando accade che mia figlia mi racconti di questo o quel
compagno che non si comporta bene io le dico che capita a tutti, di non stare a
guardare gli altri e di pensare a seguire lei le regole. Ma, mi rendo conto
solo adesso, è proprio questo che fa andare male l’Italia, gente che si volta
dall’altra parte.
Volevo
ringraziarla perché questo suo interessamento dimostra una grande attenzione
nei confronti della crescita di mia figlia, che in un momento storico in cui si
parla di una società fortemente individualista è difficile trovare. Tanto che
io stesso devo fare autocritica e ho deciso che da domani inizierò ad indagare
sui bambini del vicinato per dare informazioni preziosissime ai loro genitori.
Ma
soprattutto…
volevo
ringraziarla perché, guardandola e sentendola, mi permette di tenere sempre a mente, nel caso ce ne fosse
bisogno, come non voglio e non vorrò mai
comportarmi.
noi invece abbiamo una compagna del grande che racconta molto della scuola, al contrario di mio figlio che invece non racconta quasi mai niente (e se lo fa è per rispondere alle nostre domande, ovviamente senza aggiungere troppi particolari). ma ovviamente non lo fa con cattiveria, solo per il gusto di raccontare, infatti racconta tutto, sia le cose belle che le cose brutte, ed è molto sincera. soprattutto se ci racconta di punizioni o cose simili lo fa per dire che lui non se li meritava, che è stata un'ingiustizia, ecc. è una bambina molto dolce e devo dire che il confronto incrociato fra i racconti che lei fa ai nostri genitori e quelli (ridotti al minimo) che il nostro fa a noi ci aiuta a capire meglio quello che avviene in classe. perchè alle elementari il dialogo con le maestre è ridotto al minimo, e bisogna anche imparare a interpretare ciò che ci viene raccontato, e a carpire le informazioni dove si può. e tornando ai genitori, nel caso di questa bimba sono dei nostri carissimi amici, e una volta l'hanno sgridata perchè ci aveva detto una cosa e loro pensavano che si sbagliasse, le hanno detto che certe cose dei compagni non si dicono, ecc. invece aveva pienamente ragione, si trattava di un'ingiustizia (di cui invece nostro figlio non si era reso conto) e così abbiamo avuto la possibilità di chiarire la cosa con le maestre. come vedi, i bambini hanno un senso della giustizia e una percezione delle cose che riguardano i loro coetanei molto più spiccato di noi. sono i genitori che purtroppo possono comprometterlo.
RispondiEliminain generale, si tratta di quei genitori che pensano che i loro figlioli siano sempre meglio degli altri. Tutti i bambini raccontano, anche il mio, con una punta di orgoglio, mi spiffera tutte le punizioni dei suoi compagni, specialmente quando lui, invece, miracolosamente non l'a presa.
RispondiEliminaAl di la del cercare di fargli capire che sono cose che capitano e che non dovrebbe provare soddisfazione quando altri vengono puniti, di certo non mi metto ad andare a caccia delle varie mamme per raccontarglielo!