Bisogna essere
sinceri con i nostri figli, e anche con noi stessi: non c’è sempre un modo
facile per fare le cose.
In molti casi quello che vogliamo, o dobbiamo fare,
implica fatica ed impegno. Lo dico, in primis a me stesso.
Qualche sera fa mia
figlia doveva imparare una breve filastrocca a memoria, il suo primo vero
compito a casa. Non c’è un modo veloce e semplice per imparare qualcosa a
memoria se non ripeterlo tante volte. Alla prima, ma neanche alla seconda,
nessuno dotato di normali capacità mnemoniche riesce ad imparare qualcosa a
memoria. Quella fatica lì, nessuno te la può togliere.
Lo stesso vale,
ahimé, anche per le cose apparentemente molto più divertenti. E’ bello fare la
ruota o la verticale al parco? Neanche questo viene subito la prima volta.
Sono convinto che
dovremmo cercare di spiegare questo. Capendo, noi per primi, che la fatica è
anche la nostra. Molto spesso siamo noi a non voler fare fatica, ad esempio
seguendoli mentre imparano qualcosa di nuovo, gestendo le loro bizze e la loro
iniziale frustrazione derivante dal provare qualcosa di nuovo.
E ci sono cose che,
probabilmente, non saranno mai divertenti ma che vanno fatte. Come mettere in
ordine la propria stanza.
Mi spiace per Mary
Poppins, alla quale mi lega un grande affetto, ma alcune volte non c’è lo
zucchero, o è veramente poco, che faccia andare giù la pillola, ma quella
medicina va presa.
E a Mary posso assicurare, visto che mia figlia ha provato
veramente, che per mettere in ordine i propri giochi e vestiti schioccare le dita
non produce alcun effetto.
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