Nei
confronti passati con mio padre ricordo che, spesso, quando capitava
che gli chiedessi un consiglio lui si aspettava che poi lo seguissi.
In
realtà io cercavo un confronto, volevo un punto di vista di una persona
che per me aveva un valore, una certa esperienza, che poteva farmi vedere una questione da
un’altra angolazione e che mi avrebbe portato a riflettere. Era chiaro
per me che poi la scelta sarebbe stata mia.
Non
capivo certe sue rimostranze. Un consiglio si può seguire o no,
altrimenti diventa un ordine. La differenza fondamentale è data dalla
libertà di scelta.
Non si tratta di mancanza di riconoscenza. Non ha senso dire “ma allora perché me lo chiedi, se poi fai quello che vuoi”.
Anche perché succede che una volta chiedi un consiglio, lo fai anche una seconda volta ma poi ti stanchi e non lo chiedi più.
Ed è un peccato, un vero peccato.
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