Si
può essere babbi in carriera? Non sto parlando dei babbi del “fine
settimana” ovvero chi lavora fuori e ritorna il venerdì sera ma di chi
vive in famiglia ogni giorno. Sto parlando di chi si confronta insieme
alla propria compagnia, che di solito lavora, per la gestione della vita
dei propri figli. Gestione che prevede le visite dal pediatra, i
periodi di malattia, accompagnare i figli al nido ed andare a
riprenderli. Sto parlando di chi considera queste elementi come parte
integrante della partecipazione ad un percorso di crescita.
La
mia risposta è: “Sì, si può”. Mi viene alla mente quel “Yes, we can”
americano. Ma bisogna volerlo. Tra l’altro oggi c’è anche la tecnologia
che ci viene in aiuto, ci sono i cellulari che ci rendono raggiungibili
praticamente ovunque, i black-berry per leggere la posta elettronica e a
casa ormai praticamente tutti hanno il computer.
Una
scelta di maggiore consapevolezza del proprio ruolo di genitore si
unisce ad una realtà che necessità di una differenziazione tra i ruoli
sempre più sfumata. Nella pratica i ruoli sono quasi intercambiali.
C’è
un però. Come molte altre cose della vita, per far funzionare il
meccanismo bisogna essere in due a volerlo. Non bastano i babbi, ci
vogliono anche le aziende.
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