Eccoci
ad un altro lunedì mattina. Dopo un fine settimana passato tutti e tre
insieme (la piccolina, mamma e babbo), riprendiamo il ritmo di lavoro e
nido. E' dura svegliarla. In realtà il bisogno è solo nostro, dobbiamo
portarti al nido perché poi andiamo a lavorare. Penso a quanto sto bene a
letto quando suona la sveglia, a quanto odio quel suono, e francamente
mi scoccia essere proprio io la tua sveglia.
Inizio
cercando di far entrare un po' di luce dalle finestre. Aspetto qualche
minuto ma non succede niente. Sei ancora nella stessa posizione di
prima. Neanche cercare di fare più rumore serve a qualcosa. Provo ad
accarezzarti sulla schiena per farti svegliare, almeno aprire gli occhi.
Ti muovi infastidita, allunghi un braccio, cambi posizione ma riprendi a
dormire. Stringi il tuo animaletto nella mano.
Ormai
è l'ora di alzarsi. Devo essere più deciso. Ti chiamo per nome per
farti sentire la mia voce. Ti prendo in braccio. Pochi secondi con gli
occhi aperti ti bastano per capire la situazione. Stai lasciando il tuo
lettino per iniziare una nuova giornata. Scoppi in un pianto assordante.
Come darti torto? Ancora non sai parlare ma sembri dire “Di nuovo
lunedì?! Quanto manca al prossimo fine settimana?”. Ma sto solo
attribuendo a te quanto mi passa per la testa.
Io non piango quando suona la sveglia la mattina ma il mio pensiero è quello.
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