venerdì 13 maggio 2016

Il mio gioco del “disegno incrociato”

Mi piace disegnare, mi diverto e mi rilasso. Anche quando prendo appunti, di solito scarabocchio.
Ancor di più mi fa piacere disegnare insieme a mia figlia. Alcune volte, però, lei inizia a dire “Ma tu sei più bravo! Il mio disegno è brutto, il tuo è più bello.” e, in pochi secondi, come spesso avviene con i bambini, al di là di tutte le buone intenzioni, finisce la poesia.  
Io provo a spiegarle “Ho tanti, tanti ma tanti anni più di te. Sai quanti disegni ho fatto in tutto questo tempo?”. Ma serve a ben poco.   

Così, qualche sera fa, le ho proposto di fare un gioco nuovo, che mi è venuto in mente mentre dividevamo un foglio in due, che ho chiamato “Il disegno incrociato”.
Ognuno dei due prende un foglio. Uno, di solito mia figlia, decide il soggetto, che può andare da un elefante ad una principessa, quello che non ha scelto il tema del disegno inizia indicando un particolare, ad esempio la testa.
Ciascuno disegna sul suo foglio la testa, solo quella senza ulteriori dettagli.
Poi ci scambiamo il foglio e l’altro sceglie un nuovo dettaglio, ad esempio i capelli.
Disegnato quel dettaglio ci scambiano di nuovo i fogli e andiamo avanti così fino al completamento del disegno. Terminati tutti i dettagli ci saranno due disegni creati dalla combinazione dei tratti di entrambi.
Non resta che sceglierne uno ed iniziare a colorare.

A mia figlia è piaciuto molto. Oltre ad essere un gioco divertente, secondo me è un esercizio molto utile sia per lo sviluppo della fantasia, non avete idea di quanti dettagli si possano indicare per uno stesso personaggio, e dello spirito di condivisione, perché si impara ad accettare il contributo dell’altro, qualunque sia, e si inserisce il nostro dettaglio adeguandolo a quello disegnato dal compagno di gioco.
Da fare anche tra bambini.