mercoledì 22 aprile 2020

La rivincita delle maestre

Da sempre le maestre sono state bistrattate nelle chat delle classi, criticate per la quantità di compiti a casa per il fine settimana (pochi o troppi), messe in dubbio per i metodi di insegnamento (troppo severa o troppo indulgente con i bambini) e per il ritmo dell’avanzamento del programma (troppo lento o troppo veloce rispetto ad altre classi) e mille altri aspetti (poco sorridente, urla troppo).

Poi il 5 marzo 2020 è successo qualcosa… la scuola è stata chiusa. Non chiusa per i soliti criticati tre mesi di vacanza (dal 15 giugno al 15 settembre) ma chiuso solo l’edificio scolastico, non la “scuola” intesa come didattica, rimasta aperta ma trasferita, di fatto, nelle case dei bambini e dei loro genitori.
Così i genitori, da meri guardiani dei compiti del fine settimana per i quali potevano sempre cavarsela con un bel “ Te lo rispiegherà lunedì la maestra!”, si sono visti trasformare, per una specie di malvagio sortilegio o di contrappasso dantesco, in una specie di figura mitologica: metà genitore e metà maestra. Due entità per natura in contrapposizione tra di loro.
Almeno per le elementari, mentre ovunque parlano di “didattica a distanza” nella mia testa quelle parole si trasformano in “home-schooling” ovvero una vera e propria scuola a casa fatta con i genitori.
La risposta, anche un po’ stizzita, da dare a tuo figlio “Fattelo spiegare dalla maestra!” quando si lamenta di non aver capito la sintesi clorofilliana, le divisioni a due cifre, le piene del Nilo o i pronomi personali soggetto, non vale più. Adesso sei tu “la maestra” che deve cercare di spiegarglielo. Perché le schede con le lezioni arrivano via computer. Se sei fortunato c’è qualche videolezione registrata per spiegare un nuovo argomento ma è inutile fargli vedere dieci volte lo stesso video, con il primo piano un po’ sfocato ed inquietante della maestra.
Neanche la classe virtuale settimanale, nella quale riponevi tanta speranza, è utile come speravi. Più di venti bambini collegati, microfoni che rimangono accesi, pipì improvvise. Già solo per il saluto iniziale passa il primo quarto d’ora.

Ti ritrovi ad accedere la mattina alla piattaforma elettronica della scuola per vedere gli argomenti ed i compiti assegnati per sapere cosa dovrai affrontare. In realtà, te ne rendi conto piano piano, quei compiti non sono solo per tuo figlio ma sono stati assegnati anche a te.

giovedì 9 aprile 2020

LETTURA della mia favola "CAPELLI BLU"

In questi giorni di isolamento forzato ho pensato di leggere la mia favola "CAPELLI BLU" per tutti i bambini che sono a casa.


Buon ascolto!