mercoledì 28 febbraio 2024

La mia fiaba "Il ritorno del re" segnalata al Concorso "Un Prato di Fiabe 2023"

Con grande soddisfazione il mio racconto "Il ritorno del re" risulta tra le fiabe segnalata al Concorso Nazionale "Un Prato di Fiabe" 2023.

La mia fiaba è presente nell'Antologia pubblicata dalla Casa Editrice EFFEGI:

domenica 25 febbraio 2024

Il mio racconto "Mattia e il mondo a matita" vincitore del Premio della Critica per il Concorso Letterario Scarabimbocchio


Con grande emozione il mio racconto "Mattia e il mondo a matita" ha vinto il Premio della Critica (Categoria Over18) della 4° Edizione del Concorso Letterario Scarabimbocchio.
Di cosa parla il racconto? Dovete aspettare di leggerlo nell'Antologia illustrata che sarà realizzata. 
Il titolo nasconde un piccolo segreto... chissà chi lo scoprirà...

lunedì 13 marzo 2023

In discoteca a 13 anni ovvero quella voglia di far bruciare le tappe ai figli

Mi chiedo se la ormai noto incapacità dei genitori di dire “no” ai figli non sia legata in realtà ad una sorta di rimpianto dei bei tempi che furono, di quando erano giovani, che li porta a far fare ai figli quello che vorrebbero fare loro. Una sorta di ritorno alla gioventù per interposta persona.  

Mia nonna diceva “ogni cosa alla sua età”. Non che ci fosse da qualche parte un elenco di cose abbinate alle diverse età. Ma erano altri tempi, direbbe qualcuno. Anzi, qualcuno me l’ha proprio detto quando mostravo la mia perplessità per una discoteca che organizza le domeniche pomeriggio in discoteca dai 13 ai 16 anni. “Mi sembra un po’ presto già a 13 anni…” (non serve neanche che siano compiuti). “Non possiamo ragionare come se fossimo alla loro età!” mi è stato detto “Il mondo è più avanti!” 

In che strana epoca viviamo, diciamo che i 60 anni sono i nuovi 40, i 50 sono i nuovi 30… ma, quindi, vale anche dall’altra parte? I 13 anni sono i nuovi 18? I 15 sono i nuovi 30? Nei nuovi 30 si incrocerebbero i quindicenni e i cinquantenni… che caos… ma ognuno con la sua età, no? 
Beh, come dimenticarlo… lo cantavano già Gli Stadio nel secolo scorso: “… le ragazzine di 15 anni ne dimostrano quasi 30 ma stanno bene così…” (Generazione di fenomeni, 1991).

Poi trovo sul social di questa discoteca un video di una di queste domeniche pomeriggio… Non posso non notare le differenze di abbigliamento che i ragazzini sono vestiti in jeans e maglietta, al massimo una camicia, mentre le ragazzine sono truccate e hanno minigonna e top… Alcune ballando mimano atteggiamenti non proprio da tredicenni la domenica pomeriggio. Vabbè, l’avranno visto fare al Festival di Sanremo da Fedez e Rosa Chemical.
Bambini che alle elementari cantano che “sono perverso…” e “… da due passiamo a tre, più siamo e meglio è…” Effettivamente me lo diceva anche la mia mamma proprio alle elementari, di non escludere nessuno e di cercare di giocare tutti insieme… “Più siete e meglio è…” Non credo intendesse proprio quello…
“Ogni cosa alla sua età” … ripenso alla mi’nonnna… ma forse sto invecchiando io…       

venerdì 3 marzo 2023

I papà e le mestruazioni (delle figlie)

Si sa che le figlie crescono in fretta, sembra quasi ieri che vedevi circolare in casa i pannolini e d’improvviso sono già arrivati gli assorbenti. Ti rendi conto che si tratta effettivamente della “prima cosa da donne” che le capita, della quale non hai, e non potrai mai avere, esperienza diretta. Della quale sai più che altro per luoghi comuni che, da uomo, ti porti dietro da tanti anni. La mamma, invece, sa tutto, per viverla direttamente da tantissimi anni.

Anche il termine non è un granché: mestruazioni… Forse la generazione di mio padre non l’ha mai pronunciata nella vita. Sembrava quasi un tabù. Si usavano modi alternativi, detti a mezza bocca o quasi sussurrati, con lo sguardo basso: “ha le sue cose”, “ha il ciclo” “è indisposta”, “è uno di quei giorni”…   

Per non parlare degli assorbenti, ce ne sono di così tanti tipi: con le ali (no, non volano, servono per farli stare più fermi), senza ali (perché volerli senza ali se quelli con le ali sono più stabili?), proteggi slip (perché gli altri non li proteggono?), per il giorno (e se li metto di notte?), per la notte (favoriscono il sonno?), per flusso regolare o abbondante (nel dubbio metterei sempre questi), sottili o ultrasottili (come i tv con lo schermo super piatto)… E poi immagino tutte le diverse combinazioni… è meglio un assorbente ultrasottile con le ali per flusso abbondante di notte o uno sottile con le ali per flusso regolare di giorno? Sembra che sia una questione di preferenza (ho chiesto) bisogna provarli per trovare il proprio preferito. Diciamo che per un uomo è come parlare del rasoio per la farsi la barba: elettronico, manuale, doppia lama, tripla lama, con impugnatura, con gel, usa e getta, con ricarica… Ognuno trova quello che preferisce dopo alcune prove. Inoltre, negli anni, ogni donna impara a capire il proprio corpo, a leggere i segnali che ne annunciano l’arrivo, al di là della periodicità più o meno regolare. Ci sono donne che dicono di essere come un orologio, altre meno regolari. Alcune percepiscono l’arrivo delle mestruazioni con un leggero mal di pancia che però non è il classico mal di pancia.      

Con tutto questo mondo così complesso, quale può mai essere il mio contributo come papà, e quindi uomo, in questa nuova esperienza di mia figlia?  

Ci penso e ci ripenso, poi l’illuminazione. Sono cresciuto negli anni ’80 con la pubblicità degli assorbenti “Sicura e vai!”. Nel famosissimo spot si vedeva una donna che pur avendo le mestruazioni si buttava tranquillamente da un aereo. Ovviamente le ali degli assorbenti non servivano per volare, c’era sempre bisogno del paracadute ma il messaggio era chiaro: le mestruazioni sono un evento naturale e come tale devono essere affrontate, non devono essere vissute come una limitazione della propria vita.     

Posso dare il mio contributo maschile facendo sparire qualsiasi imbarazzo che possa circondare il mondo delle mestruazione, in particolare dal punto di vista di un uomo. Ad esempio, cercando di insegnarle che prendere un assorbente dallo zaino per andare in bagno non deve essere vissuto con imbarazzo, non si tratta di qualcosa di cui provare vergogna. Che non si deve parlarne a bassa voce perché qualcuno potrebbe sentire. 

giovedì 22 dicembre 2022

Caro Babbo Natale...

Caro Babbo Natale, già mi fermo, babbo… mi rendo conto solo adesso di quanto tempo sia che non utilizzi più questo termine. Ormai non lo pronuncio più da diversi anni… scriverlo, beh, ne ho perso davvero la memoria, forse risale a qualche bigliettino proprio di Natale quando facevo un pensierino “Per mamma” e uno “Per babbo”.

Mi fermo e ti risparmio questa lettera, visto che te ne arriveranno già tantissime e avrai il tuo bel da fare con tutte quelle richieste, alcune semplici da accontentare, altre più difficili e alcune davvero impossibili da soddisfare. Immagino che non sia facile, Natale dopo Natale leggere le letterine dei bambini di ogni parte del mondo conoscendo i limiti oltre i quali non puoi andare, e che tu nasconda la tua fatica e le tue delusioni sotto il sorriso che si intravede tra quella barba bianca. Forse è proprio questo che ti accomuna a tanti altri babbi.

Troppe aspettative riposte su di te! Pensa a come se la passa bene la Befana, non ha letterine da leggere e ha solo da riempire di dolciumi qualche calza vecchia appesa ad un camino. Ma che pacchia è?

Una volta dovresti provare tu a scrivere delle letterine a noi chiedendoci qualcosa. Tanto non vorresti qualcosa per te, conosciamo tuti la tua generosità. Potresti provare, no?
Buon Natale!

P.S. Anche la mia barba sta diventando sempre più bianca…

sabato 12 novembre 2022

Non voglio più sentir dire di non essere portati per la matematica

Parlando di scuola sento spesso parlare delle difficoltà in matematica giustificandole con il fatto di “non essere portati per la matematica”. Genitori e figli, nessuno si salva da questa specie di mantra negativo. Lo dicono già i bambini alle elementari che non possono che averlo sentito dai grandi intorno a loro. Il danno è già fatto, gli abbiamo già preconfezionato una giustificazione per non impegnarsi in quella materia.
Pensiamoci bene, cosa vuole dire “non essere portati per la matematica?”
Vuol dire non capire subito una spiegazione? Sarebbe troppo facile se capissimo sempre tutto subito alla prima. Sarebbe troppo facile per gli studenti, che non dovrebbero impegnarsi per studiare, e per gli insegnanti, che non dovrebbero impegnarsi nell’insegnamento. Non vorrei che questa storia del non essere portati per la matematica facesse comodo un po’ a tutti.
Non ho mai sentito qualcuno dire che non è portato per la geografia Eppure quanto tempo mi c’è voluto per imparare gli affluenti di quel fiume, le città di quella regione o la divisione delle Alpi. Nessuno mi ha mai detto:” Vabbè, dai, non sei portato per la memoria...”
Credo che ci voglia un patto serio tra studenti ed insegnati: i primi si impegnano ad ascoltare per imparare ed i secondi non mettono limite alle spiegazioni necessarie per far capire un argomento.
Non c’è niente di più bello di vedere qualcuno che si rende conto di aver capito qualcosa. Sembra si accenda una luce nei suoi occhi.
Se, come si dice, “Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità” allora potremmo dire che è meglio cercare di accendere quella luce negli occhi degli studenti che maledire o far maledire la matematica.

sabato 3 settembre 2022

La mia fiaba "La bomba intelligente" segnalata al Concorso "Un prato di fiabe 2022"


Con grande soddisfazione il mio racconto "La bomba intelligente" risulta tra le fiabe segnalate nel Concorso per autori Un Prato di Fiabe 2022

A breve avrò l'onore di vedere la pubblicazione con le illustrazioni create per la mia fiaba.

Potete leggerla qui ... buona lettura!