martedì 13 novembre 2012

Avere un figlio a 96 anni: l’antitesi del concetto di “fare il padre”.


Da www.lettera43.it
Qualche giorno fa avevo letto la notizia dell'uomo che a 96 anni è diventato padre per la seconda volta. Colgo l’occasione di ritrovarla su PaternitàOggi per commentarla, dando per scontato che il fatto sia vero.
 
Dal mio punto di vista si tratta proprio dell’antitesi del concetto di “fare il padre” e rimanda indietro di anni tutti gli sforzi che stanno facendo i “nuovi padri” per far parte, sin dalla nascita, della vita dei figli.
Mi sembra proprio un esempio negativo di paternità che mostra la differenza abissale che c’è tra “essere padre” e “fare il padre”.
 
Mi viene in mentela battuta di Woody Allen:
Charlie Chaplin ha fatto figli fino a 70 anni, ma non ce la faceva a tenerli in braccio.”

5 commenti:

  1. Io la penso esattamente come te...e, aihmè la penso uguale nel caso di mamme avanti con gli anni.

    RispondiElimina
  2. Forse per molti maternità e paternità inoltrata, sembreranno un inno alla vita, ma io mi chiedo? Quale vita? La loro o dei loro figli? Fare figli in età avanzata, in questo caso direi assurda e biologicamente impossibile, non è' forse il modo per esorcizzare la vecchiaia, continuare a dimostrare di essere giovani ed in salute ed in qualche modo scansare la fine della nostra esistenza? Beh se è così, e per me lo è, non mi sembra tanto un inno alla vita!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, c'è solo la paura della fine della propria vita.

      Elimina
  3. Allen rimane un mito. Dando per vera la notizia, vedo solo un grande egoismo da parte del padre. Speriamo che la madre sia in età più tenera, così che possa aiutare in modo concreto la crescita di questo ignaro frutto di virilità senile (povero!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, certe battute sono fenomenali.

      Quando si dice "le colpe dei padri"...

      Elimina