giovedì 1 novembre 2012

Leggendo di te conosco meglio me stesso.


Si dice che l’arte bisogna impararla ma poi, subito dopo, imparare a dimenticarla. Per essere dei veri artisti e non semplici ripetizioni di regole e concetti. Mi vengono in mente splendidi attori di teatro che avevano così bene interiorizzato la tecnica che sono riusciti, allontanandosene, a creare un loro stile nuovo e inimitabile.
Più prosaicamente, è la vecchia storia di chi imparare a guidare una macchina. All’inizio per fare una curva si deve pensare a guardare lo specchietto, frenare, mettere il piede sulla frizione, cambiare marcia e girare il volante. Tutto nello stesso momento. Sembra quasi impossibile fare tutte queste cose in pochi istanti ma poi si impara che viene tutto naturale senza neanche pensarci più.
 
Avendo da sempre la passione per i libri è stato naturale, con la nascita di mia figlia, dedicarmi a letture relative al rapporto tra genitori e figli e allo sviluppo dei bambini. Si scoprono tante teorie, in alcuni casi anche contrastanti tra di loro. In questi casi, di solito, si sceglie quella che ci sta meglio addosso. Poi si scopre che la realtà non è mai così com’è descritta nei libri. Se pensiamo alla regola appena letta o che ci ricordiamo (“se tuo figlio fa così, tu allora dovresti comportanti in questo modo…”, “per favorire questa capacità dovresti fare così…”), difficilmente riusciremo a seguirla. E’ come se lo sforzo per ricordare impegnasse così tanto il nostro cervello da spegnere ogni naturalezza nei comportamenti.
 
Sono convinto che, comunque, leggere faccia un gran bene.
In fondo, leggere dei nostri figli è leggere del rapporto tra esseri umani. Molte volte mi succede di leggere cose che possono essere tranquillamente utilizzate in qualsiasi circostanza nella quale si abbia a che fare con altre persone. Praticamente sempre.
In fondo leggere dei nostri figli è anche leggere di noi stessi. Ci permette di conoscerci meglio. Alcune volte ci fa fare un viaggio indietro nel tempo per vedere sotto una nuova luce le nostre esperienze passate e capire meglio come siamo adesso.

5 commenti:

  1. Decisamente d'accordo, con un figlio diverso probabilmente avrei letto molto meno e non avrei mai fatto pace con la mia parte "figlia".
    Da qui a trovare manuali d'uso infallibili certo ne corre ... ma provarci non guasta ...

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  2. Un post perfetto per la sottoscritta. Se non ti dispiace lo "spammo" un po' in giro :D!

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  3. Io leggo, leggo, leggo e naturalmente ho letto anche di pedagogia e consigli vari. Mi riconosco quando scrivi che "E’ come se lo sforzo per ricordare impegnasse così tanto il nostro cervello da spegnere ogni naturalezza nei comportamenti". E' proprio così, troppo controllo nuoce perchè impedisce a noi di manifestarci con reazioni spontanee e ai bambini non giova perchè alla lugna riconoscono il comportamento "studiato".
    I consigli sono utili ma ho imparato (anzì sto ancora imparando) a valutarli in base alle circostanze e al nostro vissuto.
    alessandra

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    1. Concordo, sulla base della mia esperienza ogni consiglio di altri va contestualizzato nella propria realtà.

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