martedì 15 ottobre 2013

A piedi nudi sugli scogli

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli. Me ne sono reso conto la scorsa estate al lago quando mi muovevo goffamente appoggiando i piedi sui sassi con la massima attenzione e cura a ogni passo che mi separava dall’acqua.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli nonostante da piccolo abbia passato intere estati muovendovi tra gli scogli come un naufrago felice di avere tutta un’isola a sua disposizione. Cercando di catturare granchi come prova di coraggio e forza. Facendo i tuffi più divertenti che da una spiaggia di sabbia non è possibile neanche immaginare.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli nonostante non abbia mai usato quei brutti sandali colorati da bambini. Che ti facevano prendere il sole a strisce e quando li toglievi sembrava di aver avuto i piedi in carcere.  Perché la plastica era ancora più insicura, ti faceva scivolare che era una bellezza. Il piede ti metteva in contatto diretto con la superficie, eri in grado di calibrare peso e pressione. Le scarpe erano da forestieri del mare.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli e me ne dispiace. Nonostante questo volesse dire anche qualche spina di riccio di mare da far togliere la sera. Con l’ago da cucire della mamma passato sotto la fiamma dell’accendino del babbo, per sterilizzarlo. Il piede fermo e lo sguardo girato. Trattenendo il dolore.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli e me ne dispiace. Nonostante non fosse poi così comodo. La sabbia lo è indubbiamente di più, quasi come camminare sulla seta.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli e me ne dispiace. Nonostante ogni tanto si sparisse tra gli scogli per una scivolata imprevista, per una valutazione sbagliata di noi bambini e si riapparisse con dei bei lividi sul sedere.

Non sono più capace di camminare a piedi nudi sugli scogli e me ne dispiace perché avrei potuto insegnarlo anche a mia figlia. Non sono cose che si imparano una volte per tutte, come andare in bicicletta, c'è bisogno di passarci del tempo ogni tanto. Per volerlo fare bisogna aver capito che alla scomodità si accompagnano tante belle esperienze. 

Non sono più capace di camminare a pidi nudi sugli scogli ma vorrò portarci lo stesso mia figlia. Insieme "forestieri del mare", uno con un passato di salsedine alle spalle e l'altra con un futuro tutto da costruire.

4 commenti:

  1. :) ti capisco, io camminavo sugli scogli in riva ai fiumi, con una canoa in spalla e trovavo che era molto più semplice che farlo con le ciabatte. Ora cammino spesso con i piedi scalzi, ma molto meno di una volta e me ne dispiace...

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  2. Ma soprattutto che piedoni che hai!!!?.
    Squa, stasera dissacratrice :P

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  3. bello questo post c'è molto di piu del camminare sugli scogli!

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