Mi hanno segnalato il sito www.cercapasseggini.it il primo
portale italiano d'informazione sul mondo dei passeggini. Visto che si tratta
di un sito informativo e non di un singolo prodotto, mi fa piacere darne notizia.
Tra l’altro, questo argomento mi ha riportato
alla memoria il momento della nostra scelta.
La scelta del passeggino è stata il primo passo
che ho fatto nel mondo degli articoli per l’infanzia. Più che un mondo, un
vero e proprio universo.
Ancora con una pancetta non ben definita (ovviamente
non la mia ma quella della futura mamma) varcammo la soglia di un grande
negozio, un po’ intimoriti da tutta quella oggettistica per bambini piccoli. Biberon
con decine di tipi di tettarelle, provenienti da studi della Nasa per prevenire
il rigurgito o qualunque cosa suonasse come una minaccia per i futuri genitori.
Si sa che la paura è un’ottima leva di acquisto.
Addirittura c’erano negozi che per l’acquisto del
passeggino proponeva un appuntamento per essere sicuri di aver il tempo per
illustrare tutti i modelli e tutte le diverse caratteristiche.
La parte un po’ anarchica del nostro spirito
fece sì che ci presentassimo una mattina presto, senza alcun preavviso, con la
fatidica frase “Volevamo vedere un passeggino”.
Probabilmente la commessa ci avrà odiati ma
abbozzò un sorriso e ci introdusse in uno stanzone pieno di passeggini. Passeggini
ovunque. Aperti e chiusi, a terra e attaccati alle pareti. Sembrava che ci
fosse stato un’esplosione.
Ci parlò di cose a
me oscure. “Trio” o “Duo”. “Fronte strada” o “Fronte mamma”. “Chiusura a libro”
o “Chiusura a ombrello”. “Gomme piccole” o “Gomme grosse”
Abituato a non perdere così tanto tempo neanche
quando devo cambiare l’auto, dopo alcuni minuti il mio cervello si era disconnesso.
Aveva messo il pilota automatico per annuire e sorridere ogni tanto a
intervelli irregolari, per non creare sospetti di assenza di attenzione.
Mi venivano fatti alzare alcuni passeggini. “Senta
come questo sia più leggero dell’altro!”
Attimi di imbarazzo.
“Mah, saranno grammi” pensai.
“Effettivamente…” dissi.
Ci fu anche la “prova bagagliaio auto” nel
parcheggio fuori dal negozio per capire quali modelli entrassero.
Uscimmo stremati e confusi da tutte quelle
informazioni.
Ci fu anche un confronto con altri genitori che
potevano parlare per esperienza diretta e, ovviamente, l’immancabile ricerca su internet
di pareri di chi aveva già scelto un particolare modello e dava consigli.
E scelta fu.
Il futuro babbo cercò di influenzare, caldeggiando le ruote grosse parlando di improbabili scorribande nelle campagne
vicino casa e possibilità di muoversi tranquillamente anche in spiaggia. Il
fatto che ci fosse anche una pompa per gonfiare le ruote posteriori non era da
sottovalutare.
Un consiglio per i futuri papà: se ve la
sentite di influenzare la scelta del passeggino preparatevi a sostenerne la
validità per i successivi tre anni in ogni futura occasione nella quale la vostra
dolce metà, che nel frattempo si è ridotta ad almeno a un terzo
visto che la dovete dividere con il pargoletto, vi sottoporrà dubbi sull’acquisto
imputandovi la responsabilità principale.
Ciao, sono una tua follower e ti ho girato un premio :)
RispondiEliminahttp://lexoryvita.blogspot.it/2013/10/terzo-premio-liebster-award.html