giovedì 15 ottobre 2015

E’ assurdo farsi organizzare la giornata da bambini di quattro o cinque anni



Succedeva anche l’anno scorso quando andavo a prendere mia figlia all'asilo e, ovviamente, anche quest’anno.

Mi viene incontro insieme a uno o più suoi compagni e lei o gli altri mi mettono a conoscenza dei loro piani per il resto della giornata.
“Adesso lei viene a casa nostra”, “Adesso veniamo a casa tua a giocare”, “Io e D. andiamo al parco.”, “Io vado in auto con C.”
Con la conseguenza di musi lunghi, pianti, bizze e tutto quello che prevede il repertorio bambinesco.
Addirittura, una volta, rispondendo a un’amichetta di mia figlia, che mi informava della loro decisione di andare non so dove, che dovevamo andare a fare la spesa, la bambina, di appena cinque anni, mi rispose sbuffando: “Uffa, ma sempre a fare la spesa.”

Sappi, cara bambina che finché ti siederai a tavola trovando già tutto pronto, e non sarai in grado di cucinare un pasto completo senza rischiare di ustionarti o dare fuoco alla casa, finché chiamerai al bagno, urlando “Ho fatto!!!”, dopo aver fatto la cacca, finché non vorrai spegnere la luce quando ti addormenti perché hai paura del buio, finché qualcuno dovrà asciugarti i capelli dopo la doccia, finché crederai che qualcuno di fatato si interessa veramente a un tuo dentino caduto, e altre decine di “finché” che ti risparmio…  beh, sappi che fino a quel giorno non ti permetterò di organizzare le mie giornate. Anche perché, dopotutto, le mie giornate sono già scandite dal tuo asilo, dalle tue feste di compleanno dei tuoi amichetti, dalle tue attività extra asilo, dalle uscite al parco, eccetera eccetera.
In un nano secondo mi hanno attraversato la mente tutti questi pensieri che si sono tradotti all’esterno solo attraverso un mezzo sorriso, direi più un ghigno, nei confronti della bambina.

Così quando arriviamo a casa cerco di spiegare a mia figlia che c’è la regola che “Non si prendono impegni tra bambini senza che prima ne abbiano parlato le mamme e i papà.
Mi piacerebbe molto che lo facessero anche gli altri genitori.     

5 commenti:

  1. Guarda, piacerebbe anche a me! Una tantum va anche bene, quando e sistematico, però, no. Il al fatto e', forse, che altri genitori non hanno commissioni o impegni dopo scuola, magari perché lavorano in casa e hanno già fatto, oppure fa loro piacere stare un po' con altri genitori a chiacchierare o, ancora, hanno bisogno di parcheggiare i loro figli. A me a volte fa piacere (una al mese?) e sto al gioco, di più no. Tutti stai gruppi di whatsapp tra genitori e i cellulari sempre in mano, non potrebbero usarlo anche per concordare questi pomeriggi tra genitori?!?

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    1. Hai detto bene "una tantum va bene" ma non da organizzare qualcosa tutti i santi giorni...

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  2. ecco…io sorrido e cerco di dare una risposta simpatica…ma mi da' fastidio. Mi da' fastidio quando il genitore dell'altro non dice nulla o sembra che sia d'accordo col proprio figlio. Mi irrito, mi sembra violazione della mia privacy e per principio direi NO! non vieni a casa mia, non vieni in auto con me senza mamma perché so che sei vivace e sei difficile da gestire, non resti a giocare qui. Però spesso mi sento con le spalle al muro e acconsento…grrr...

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  3. Sai cosa? Io credo che lo facciano tutti! O almeno, molti. Solo che i bambini si organizzano lo stesso. Mio figlio e i suoi amichetti fanno così ancora oggi in terza elementare. E mi imbarazzo quando un amichetto mi guarda con occhietti supplici e mi dice "Daaaaiiii pooooooosso venire a casa tua?" che dirgli di no mi fa proprio brutto. E la mamma di quel bimbo, so di certo che gli fa il discorsetto due volte la settimana.

    Sob.

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  4. almeno adesso, da grandicelli, viene solo il bimbo in questione. da piccoli c'era anche la mamma al seguito e non sempre avevo voglia/tempo di seguire anche lei. io però non mi faccio più scrupoli. dico no. spiego il motivo, mi impegno per organizzare un altro giorno, ma rimango ferma nella decisione

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