giovedì 14 luglio 2016

Perché contiamo fino a 3?

Lo abbiamo sentito dire centinaia di volte quando eravamo piccoli e noi ed adesso lo riproponiamo ai nostri figli quando non vogliono darci ascolto.
Conto fino a 3…
Ma perché proprio fino a 3?
Ci pensavo proprio qualche sera fa quando era il momento di andare a dormire e mia figlia non voleva scendere dal divano.
Sembra quasi una recita condivisa. Perché poi, alla fine, quando si arriva al 3, nel 99% dei casi, noi genitori otteniamo quello che vogliamo.
Forse lo sappiamo già, che poi ci daranno ascolto. E per questo minacciamo chissà quali sciagure o punizioni allo scadere del numero 3.
Anche loro lo sanno già. Ma si godono questo piccolo successo, di non averci assecondato subito e di aver ottenuto questa dilazione di ben 3 secondi.
Perché di solito, poi, il conteggio avviene molto lentamente 1… 2… 3… Quasi che noi stessi avessimo paura “E se dopo il 3 non succede niente?” Poi bisogna dar seguito alla minaccia. Temiamo l’arrivo del 4.
Sono quei 3 secondi che servono per arrivare a più miti consigli. Non uno di più né uno di meno.
Il genitore fa 3 bei respironi che lo calmano, 5 sarebbero troppi e tornerebbe il nervosismo per non essere stato ascoltato subito alla prima.
Il figlio vive i suoi 3 secondi di potere e di gloria. Probabilmente se si arrivasse fino a 10 si annoierebbe lui stesso.

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