mercoledì 28 giugno 2017

I bambini, i nuovi principini.

Nel tempo della post-verità, grazie a docenti d’eccellenza come i nostri politici, siamo diventati bravissimi a distorcere le parole ed i loro significati alle nostre esigenze. L’obiettivo, ovviamente, è quello di dipingere una realtà sempre più rosea di quella vera. 
Non sfuggono a questi ragionamenti neanche i genitori ed i nonni.
Così, un “bambino maleducato”, diventa un “bambino sveglio”,un bambino “che risponde” è un bambino che “ha dialettica”, un bambino “che fa i capricci per ottenere quello che vuole“ è un bambino che “ha carattere” e così via.
L’inadeguatezza di gestire situazioni difficili viene mascherata ai nostri occhi e, soprattutto, a quelli degli altri in una sorta di autoconvincimento.
Di solito questa farsa funziona fino a che la cerchia rimane ristretta, per quieto vivere di amici e parenti più o meno compiacenti. Tutto si infrange non appena, volenti o nolenti, il perimetro di frequentazioni si allarga ed il primo evento è, senza dubbio, l’ingresso nel mondo della scuola.
I bambini si trovano di fronte adulti che non avranno scuse per qualsiasi loro azione, che li metteranno davanti alla loro incapacità di gestire situazioni che possono causare frustrazione e rabbia o che richiedono il rispetto di regole, impegno e confronto con gli altri.  

Moderni principini, purtroppo nessuno farà come il Principe Siddharta che si arrabbia con la famiglia per avergli dipinto una realtà che non c’è e per non avergli fatto conoscere il vero mondo, preferiranno tornare ogni sera nel loro rifugio dorato dove avranno sempre incondizionate giustificazioni ai loro comportamenti.

1 commento:

  1. quanto è vera questa analisi e quanto è vero che così facendo educhiamo degli asociali incapaci di gestire se stessi in mezzo agli ostacoli che inevitabilmente ci pone in vivere assieme!

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