domenica 8 dicembre 2013

Genitori e figli, un amore su livelli diversi


Chi ha un figlio scopre d’improvviso il mondo visto dall’altra parte, con gli occhi del genitore. Si spalanca di fronte la visione completa dei due aspetti della vita.
Ricordo mia nonna che di fronte a certe mie affermazioni ribatteva “Capirai quando poi avrai figli tuoi” con quel tono di chi la sa lunga per aver già vissuto tanti anni. Un tono di solito mal sopportato da chi, al contrario, è giovane e ha ancora tutto il suo futuro davanti.

Ci riflettevo la scorsa notte dopo che l’arrivo del sonno aveva allentato la presa di mia figlia dalla mia mano. L’amore di genitore è proprio su un piano diverso da quello di figlio. Almeno questa è la conclusione del tutto personale alla quale sono arrivato.
Non so da cosa dipenda.

Forse per l’onore che implica avere un proprio esclusivo appellativo, “babbo” e “mamma”, che solo loro possono attribuirci. Noi non li chiamiamo “figli”, ma non credo che dipenda dal fatto che potrebbero essere più di uno, ma con nomi o diminutivi che non sono nostri esclusivi. Per noi no, solo un figlio può chiamarti “babbo”, cancellando per loro quel nome che ti ha identificato, e ti identifica, per tutti gli altri.
O forse per l’onere di aver deciso di “mettere al mondo” un’altra persona. Una nostra decisione che riguarda un altro. Credo che sia un pensiero che tutti i figli hanno avuto, e che qualche volta si è addirittura tradotto in una frase urlata in faccia, in un momento di particolare tensione: “Non te l’ho chiesto io!”. Ed è vero. Forse dipende tutto da quella piccola verità che ci portiamo dentro inconsciamente e dalla relativa responsabilità che sentiamo nei loro confronti.
O ancora perché con i figli si parte da zero, non si portano dietro incomprensioni, recriminazioni o delusioni di tanti anni. Non li troviamo già adulti, come ci trovano loro, ma li vediamo crescere. Li abbiamo visti piccoli e indifesi. Forse con loro è tutto più facile rispetto a quanto è con noi genitori.

Forse aveva ancora ragione mia nonna quando diceva “Ricordati, la vita è una ruota”. In certe fasi ci passiamo tutti, ma siamo temporalmente sfasati. Per questo è difficile capirsi.

1 commento:

  1. e poi, più tardi, si vedranno, da figli, i genitori con altri occhi ancora: sul serio la vita è una ruota.

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