Con il passare del
tempo i luoghi della nostra infanzia diventano sempre più luoghi della mente.
Per varie ragioni.
Perché hanno attraversato
tutti i processi della nostra memoria che hanno trasformato gli eventi in ricordi,
come il corso dell’acqua di un fiume modifica un sasso spigoloso smussandone
gli angoli.
Perché, a distanza di anni, anche noi stessi non siamo più quelle persone,
siamo cambiati. Lo stesso vale per gli altri che hanno vissuto con noi quel
periodo, i nostri genitori, i nostri amici.
Perché i luoghi, ancorché
immutati, sono visti da una prospettiva completamente diversa. Chi ritorna dopo
tanto tempo si rende conto che quella stanza non é poi così grande, semplicemente
eravamo noi a essere piccoli, o che quell’albero non è poi così bello e
divertente. Perché non è più il “nostro” albero. Arrampicarsi non è più un’avventura,
troppo facile, e sotto c’è solo terra e foglie, non più un mare infestato da
squali o strane creature marine.
Quei
luoghi anche se ormai della mente vanno tenuti stretti e non vanno dati per
scontato.
Non
tutti hanno la fortuna di aver avuto un loro “posto delle fragole” nel quale,
ogni tanto, a distanza di anni, anche se solo con la memoria, fa bene ritornare.
Io sono stata fortunata e di posti così ne ho più d'uno però....quanta nostalgia, a volte!!!
RispondiEliminaIl mio posto delle fragole è una spiaggia dove andavo da bambina ed è sempre nel mio cuore.
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