Era già successo negli
anni scorsi che portassimo nostra figlia a vedere dove lavoriamo. Serve un po’
per riempire di contenuti, rendendolo più concreto, quel “lavoro” che ci separa
la mattina quando “mamma e babbo vanno a lavoro e tu all’asilo” o quando si
sveglia e, come anticipato la sera precedente, uno dei due è già a lavoro.
Credo sia importante per
un bambino piccolo conoscere anche questo aspetto della vita dei genitori,
indipendentemente dal tipo di occupazione. Ovviamente non tutti i lavori
possono essere interessanti agli occhi di un bambino, ma questo rientra nella
normalità. Nel nostro caso, ad esempio, è sicuramente più affascinante quello
della mamma.
Qualche settimane fa mia figlia è venuta in autobus a prendermi in ufficio insieme alla mamma. Si è seduta al mio posto, ha visto un suo disegno attaccato alla torretta del mio pc e una foto insieme sul desktop. Soddisfatta, si è trasferita in una scrivania libera dove le ho fatto trovare un disegno da colorare del suo personaggio preferito. Nonostante tre evidenziatori colorati, giallo, arancione e verde, si è lamentata del fatto che non avessi i pennarelli colorati. Poi siamo usciti a fare una passeggiata per prenderci un bel gelato e le ho indicato alcuni posti dove pranzo durante la settimana.
La sera successiva mentre ci preparavamo per andare a nanna, senza che avessimo toccato l’argomento, mia figlia mi ha detto: “Babbo, domani voglio venire a lavoro con te (pausa) e poi andiamo a mangiare in quel bar.”
Molto probabilmente la seconda parte del suo discorso svelava il suo interesse principale ma mi sono tenuto tutto l’affetto della prima. Così le ho promesso che sarebbe tornata a trovarmi presto e che avremmo mangiato insieme.
Qualche settimane fa mia figlia è venuta in autobus a prendermi in ufficio insieme alla mamma. Si è seduta al mio posto, ha visto un suo disegno attaccato alla torretta del mio pc e una foto insieme sul desktop. Soddisfatta, si è trasferita in una scrivania libera dove le ho fatto trovare un disegno da colorare del suo personaggio preferito. Nonostante tre evidenziatori colorati, giallo, arancione e verde, si è lamentata del fatto che non avessi i pennarelli colorati. Poi siamo usciti a fare una passeggiata per prenderci un bel gelato e le ho indicato alcuni posti dove pranzo durante la settimana.
La sera successiva mentre ci preparavamo per andare a nanna, senza che avessimo toccato l’argomento, mia figlia mi ha detto: “Babbo, domani voglio venire a lavoro con te (pausa) e poi andiamo a mangiare in quel bar.”
Molto probabilmente la seconda parte del suo discorso svelava il suo interesse principale ma mi sono tenuto tutto l’affetto della prima. Così le ho promesso che sarebbe tornata a trovarmi presto e che avremmo mangiato insieme.
Mia figlia a lavoro con
me… Questa immagine non può che riportarmi alla mente una scena di un film,
“Mary Poppins”, che ho molto amato e che mi ha fatto molto ridere e riflettere,
quando l’astuta Mary Poppins fa in modo che il padre decida di portare i figli
a lavoro con lui per passare più tempo insieme.
Vi consiglio di far conoscere ai vostri figli il posto dove lavorate.
Non preoccupatevi, non vi succederà come al Signor Banks.
Vi consiglio di far conoscere ai vostri figli il posto dove lavorate.
Non preoccupatevi, non vi succederà come al Signor Banks.
Non avevo mai riflettuto su questo aspetto, ho sempre visto "il lavoro" come un tema da non confondere con la famiglia. Invece non può essere così, i bambini sentono parlare di lavoro, si fanno delle domande ed è importante essere trasparenti e sereni in questa condivisione. Grazie per questa riflessione.
RispondiEliminaE' un luogo nel quale trascorriamo tanto tempo senza i figli, legittimamente ne hanno curiosità. Non per niente all'estero c'è proprio un giorno dell'anno dedicato ai "figli nel posto di lavoro dei genitori".
Eliminaio l'ho portato al lavoro con me, con risvolti molto divertenti e lui va regolamente al lavoro di papà che però avendo un negozio è facilitato. O forse no visto che vende roba cheil pupo può distruggere con troppa facilità!
RispondiEliminaPer chi ha un negozio, almeno per l'esperienza di chi ho vicino, il luogo di lavoro del genitore diventa quasi una seconda casa nel senso di confidenza e frequenza delle visite.
EliminaSono stata molte volte nell'ufficio di mia madre, lei però aveva i pennarelli colorati ;P Mio padre invece era un tecnico di telefoni e quasi ogni giorno tornava a casa in pausa pranzo con il furgone da lavoro, oppure mi veniva a trovare sul lago dove mi allenavo.
RispondiEliminaTrovo che sia molto importante far conoscere ai bimbi quello che facciamo in loro assenza. Io per ora non lavoro, ma il lavoro di mio marito è sicuramente uno dei lavori più interessanti per un bambino (è un marinaio!!) quindi ci accontentiamo di conoscere il suo!
Difficile competere con un marinaio come interesse suscitato nei bambini :)
EliminaIo per necessità e non per piacere, ho portato spesso con me il nano ha lavoro quando era molto piccolo, poi via via meno, però ogni tanto si.
RispondiEliminaRisultato? Se gli si chiede cosa fa la mamma per lavoro, lui risponde:"Parla tanto e scrive al computer" .
Ogni volta che e' stato possibile, soprattutto la scorsa estate, l'ho portato a lavoro con papà e siccome mio marito di fatto si occupa di elicotteri...ti lascio immaginare quale lavoro il nano abbia preferito!!!
Comunque hai perfettamente ragione, loro si fanno tante domande e non e' giusto lasciarli nel limbo, anche perché noi, da parte nostra, siamo sempre curiosi di vedere la scuola, le maestre e gli amici dei nostri figli, no?
P.s. non al punto di spiarli con la telecamera a scuola, però!!!
Gli elicotteri! Accidenti, quasi quasi mi faccio portare io a trovare tuo marito :)
EliminaScusa, era "al lavoro", non "ha lavoro"!!
RispondiEliminaAnche noi abbiamo portato Ale a vedere i nostri posti di lavoro anzi quest'estate, per necessità oggettive, mio marito lo ha tenuto un'intera mattina "a lavorare" con lui e poi abbiamo mangiato tutti insieme nel solito bar. Per i bambini è importante vedere dove passiamo il tempo ... soprattutto durante la pausa pranzo :)
RispondiEliminaDel resto anche noi siamo stati a pranzo nella mensa della suo scuola, è un modo per condividere piccoli pezzi di quotidianità che di solito ci sono preclusi.
E' vero, come gli asili organizzano momenti di condivisione lo stesso dovrebbe essere fatto nei luoghi di lavoro.
EliminaDocissimo papà Daniele , io non ti conosco, ma chi non desidererebbe un padre come te?
RispondiEliminaStraordinario..
Mi sono iscritta all'istante , felice se vorrai ricambiarmi..
Un dolce w/e familiare!
http://rockmusicspace.blogspot.it/
Grazie.
EliminaComplimenti per il tuo blog