“La vecchiaia è una brutta cosa.” Me lo diceva mia nonna con quel tono un
po’ irriverente, ironico e dissacrante che si respira in alcune parti della
Toscana, dove si impara sin da piccoli il gusto della battuta. Dove si
apprende, solo per il fatto di stare con gli altri, che si può parlare di
qualsiasi argomento anche a costo di apparire un po’ cinici. Nessuno si salva,
né fanti né santi.
Così anche io quando i miei genitori si lamentano dell’età che avanza dico
loro che l’alternativa è sicuramente peggiore. Chissà, forse è un solo modo per
esorcizzare.
C’è chi dice che non si possa ragionare sulle cose senza averle vissute
veramente. E che, quindi, non si possa parlare della vecchiaia senza averne provato gli acciacchi e le sensazioni sia fisiche che psicologiche.
Allo stesso modo, probabilmente è inutile da genitore tentare di ragionare
da nonno anche se, secondo me, ognuno si porta dietro negli anni e nella vita
le proprie caratteristiche.
Ma, come dicevo prima, per il mio essere "bastian contrario" non posso non rilevare comportamenti che mi appaiono così estranei.
I nonni hanno bisogno di un contatto fisico. Ti devono dare e avere un bacio, non
basta il gesto. No, ci vuole il bacio sulla guancia.
Come nella scherma, se non c’è il tocco, non c’è il punto nella graduatoria dell'affetto. Ti devono dare una
carezza sulla testa. Fortunatamente non siamo in oriente dove non si deve mai toccare la testa dei bambini. Chissà se questa fisicità è collegata agli anni
che passano. Ma, nel caso dei bambini, è come provare a chiudere l’acqua in un
pugno, non si trattiene. I bambini sono su un treno che parte mentre noi siamo fermi alla
stazione, non c’è niente da fare.
I nonni "aspettano la telefonata". Devono sentire la voce al telefono e impostare una telefonata come se stessero parlando con un adulto. Neanche il tempo di una risposta che già sono alla domanda successiva. Inutile che un bambino sia ancora troppo piccolo per collegare una vocetta che esce da un pezzo di plastica a uno dei nonni.
I nonni "aspettano la telefonata". Devono sentire la voce al telefono e impostare una telefonata come se stessero parlando con un adulto. Neanche il tempo di una risposta che già sono alla domanda successiva. Inutile che un bambino sia ancora troppo piccolo per collegare una vocetta che esce da un pezzo di plastica a uno dei nonni.
Ai nonni non basta “Un gettone per le giostre e poi basta”. Se sono di più
è meglio. Lo sanno anche loro che l’affetto non si moltiplica
per il numero di gettoni ma tant'é. Comunque non si sa mai, magari ci sono leggi
del cuore che ancora non conosciamo.
I nonni ti devono dare un bocconcino dal loro piatto. Indipendentemente dal
fatto che il cibo sia lo stesso di quello che sta mangiando il nipote o sia
qualcosa assolutamente da adulto, tanto è un solo un pezzettino. Neanche
stessero dando un bicchiere d’acqua a un disperso nel deserto salvandogli la
vita.
I nonni hanno tutto il tempo e la pazienza che non hanno voluto avere da genitori.
I nonni hanno tutto il tempo e la pazienza che non hanno voluto avere da genitori.
Ovviamente non tutti i nonni, ma tanti. Ne potrei scrivere chissà quante altre ma, come dicevo prima, c’è chi dice che non si possa
ragionare sulle cose senza averle vissute veramente. Che siamo tutti destinati
ad assumere, e io per primo, quei comportamenti che ho stigmatizzato poco sopra.
Io mantengo i miei dubbi e ascolto Jovanotti…
Questa canzone di Jovanotti è fantastica!
RispondiEliminaNe abbiamo parlato, condivido il tuo "disagio"...ma è quel
RispondiElimina"I nonni hanno tutto il tempo e la pazienza che non hanno voluto avere da genitori. "
che mi ha colpito. Non per tutti i nonni è così, ma per i figli di quei nonni è ben difficile da accettare...
oggi mi so ingarbugliano le parole, ma forse mi hai capita...
Certo, ho capito cosa intendevi.
EliminaAnche se, come ho scritto, "Ovviamente non tutti i nonni...".
Mi sembra che si perpetui il solito egoismo del "lo faccio perché mi fa comodo": da genitori perché ho altre cose più interessanti che stare dietro a un bimbo piccolo, da nonni perché non ho altro da fare e stare dietro a un bimbo piccolo mi riempie le giornate. Sai sono in un periodo particolarmente di polemica ;)