giovedì 14 aprile 2016

“Le voci di dentro”


Qualche settimana fa parlando tra genitori sull’essersi trasferiti lontano dalle famiglie di origine qualcuno rifletteva sul fatto che sì, magari non li devi stare a sentire che ti dicono cosa fare o non fare, ma tu, comunque, quelle voci le hai dentro. Inconsciamente senti una vocina che ti ricorda il loro disappunto o la loro contrarietà verso quello che stai facendo. Questo perché con i tuoi genitori ci sei cresciuto e puoi sapere in anticipo quello che pensano senza bisogno di sentirlo dire. Puoi aver messo quanti chilometri vuoi tra te e loro ma questo non basta per far tacere quelle voci interiori che non seguono le regole spazio-temporali. Di solito, tra l’altro, quelle vocine, chissà poi perché, hanno una valenza negativa e, quindi, non è piacevole sentirle.

Da genitori, non ci rendiamo conto di quanto possiamo condizionare la vita dei nostri figli. Molte volte pensiamo, e più che cresceranno più lo penseremo, di non essere ascoltati abbastanza. Mentre in realtà le nostre parole, le nostre frasi, ancorché poco sentite, si depositano sul fondo e rimangono lì. E nonostante i nostri figli non facciano altro che cercare di affrancarsi da noi, dalle nostre idee, dai nostri pensieri, e in molti casi dai nostri giudizi, riaffiorano ogni tanto nella loro testa.
E’ per questo, e lo ripeto spesso nei miei post, che dovremmo, per quanto possibile, cercare di riflettere di più su quello che diciamo ai nostri figli e ai messaggi che implicitamente e inconsapevolmente sono racchiusi nelle nostre parole.

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