giovedì 21 marzo 2013

I lupi sono usciti dal bosco?

Pensando alla mia infanzia mi rendo conto di avere dei ricordi che, visti con gli occhi di oggi, sembrano essere veramente di un’altra epoca.
Ad esempio, gli ultimi anni delle elementari andavo a scuola da solo. E’ vero che non era molto distante da casa ma dovevo comunque attraversare due strade e la mia scuola si trovava alle spalle di una grande piazza. Ricordo anche molto bene le sensazioni che provavo, ero molto fiero di me e probabilmente questo ha favorito una certa mia sicurezza. Mi spiaceva per gli altri bambini che abitavano lontano e che avevano i genitori a prenderli all’uscita.
Qualche anno più tardi, ricordo i pomeriggi passati nella piazza di fronte alla scuola a giocare a pallone o a girare in bicicletta. Uscivo da casa tranquillamente e avevo davanti a me l’intero pomeriggio. Come avrei passato tutto quel tempo? Chi avrei incontrato? Con chi avrei potuto parlare?
Ricordo anche che frequentavamo amici di famiglia, dei quali i miei genitori si fidavano e che stimavano, che avevano con me un bel rapporto e con i quali i miei mi lasciavano trascorrere molto tempo.
Sgombro il campo da qualunque dubbio sulla mia famiglia, tra l’altro anche particolarmente attenta. Quando andavamo al mare, con la scusa del sole, avevo sempre un cappellino colorato perché fossi identificabile anche a distanza con una sola occhiata.
 
Cosa è successo nel frattempo?
Ripensando alla mia infanzia, non farei le stesse cose con mia figlia. Non credo che siano le paranoie di un genitore. Considero molto positive queste libertà per la responsabilizzazione dei bambini e per far crescere in loro un senso di sicurezza e di autonomia.
Forse non è più il tempo per queste cose. Forse il contesto nel quale vivo adesso non è più quello nel quale ho trascorso la mia infanzia.
Forse i genitori di oggi hanno perso un po’ della spensieratezza che c’era prima, non so se fosse ingenuità.
Non so se prima ci fossero meno lupi in giro o se ne avessero meno la consapevolezza.
Non so dove sia la verità.
So che non si può vivere in un continuo stato di paura o di apprensione per quello che potrebbe succedere. Ma so, allo stesso modo, so che è bene tenere gli occhi aperti e le orecchie belle dritte, forse più di prima. Perché una cosa sono i lupi delle favole e un’altra quelli nella realtà.
 
Adesso saranno i genitori ad avere “occhi grandi” e “orecchie grandi” ma questa volta per “proteggerti meglio”.
 

9 commenti:

  1. Purtroppo sono i tempi ad essere diversi e la spensieratezza che c'era prima oggi sarebbe ingenuità e non possiamo permettercela. Noi viviamo in un piccolo paese di provincia ma certe cose non sono più possibili nemmeno qui.

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  2. Pure io vivevo fuori casa: con gli amici della via, all'oratorio, a scuola si andava da soli, dalla 5° elementare con due mie amici andavo agli allenamenti dopo 1 km a piedi, il treno e altro km. Ancor oggi mio nipote va a scuola da solo da quando ha 7 anni. Secondo me dipende molto anche da dove si vive. In città è molto diverso, in certi paesi le cose, per fortuna, non sono poi così tanto differenti dal passato.
    Cmq le domande che ti poni sorgono pure a me...

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    1. Sì, sicuramente dipende molto da dove si vive. Ma credo le cose siano cambiate un po' ovunque.

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  3. Hai proprio detto bene orecchie grandi e occhi grandi per proteggerli meglio. Nonostante questo il lupo è scaltro, può essere sempre in agguato ma è anche vero che non si può vivere d'ansia altrimenti rischiamo di stressare i nostri figli!

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    1. E' bene cercare di non trasmettere ansia ai propri figli.

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  4. Io uscivo di casa dopo pranzo e rientravo per cena, andavo in giro per i campi, sparivo per ore, ma alle 7 meno un quarto ero a casa a lavarmi le mani e senza nemmeno avere un orologio. Hai ragione ormai non è più tempo, però è un vero peccato!

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    1. Mi sa proprio che quei tempi siano veramente passati. Ed è veramente un peccato!

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  5. credo che come sempre ci vuole buon senso e equilibrio. non riesco ancora a immaginare come sarà fra qualche anno, ma so che cose che quando mio figlio era neonato mi sembravano terrificanti, adesso so che un bambino di 4 anni è in grado di gestirle. quindi chissà... certamente la vita è cambiata, sono cambiati i pericoli. leggevo di quello studio da cui risulta che in Italia una percentuale bassissima di bambini va a scuola da sola, rispetto ad altri paesi europei. quello che mi sono detta è che c'entra senz'altro l'eccesso di protezione tipicamente italiano (oltre all'incoerenza, tanti pensano che andandoli a prendere in macchina li proteggono ma poi non gli allacciano le cinture di sicurezza, ma così sto andando fuori tema) ma anche una situazione generale che è molto diversa. Qui da noi non c'è rispetto per il codice della strada, per le strisce pedonali... io ho le scuole elementari molto vicine ma avrei molto paura a far andare mio figlio da solo dal momento che deve attraversare una strada molto trafficata in cui nessuno rispetta limiti di velocità e in cui io stessa ho rischiato di essere investita più volte non ostante pancione, passeggino o bambino in braccio. proprio pochi fa è stata investita la nonna di una bimba. non credo che in svizzera o in germania qualcuno si sognerebbe tanto spesso di tagliare la strada a un pedone sulle strisce pedonali, o di superare i limiti di velocità su una strada di città. poi ovviamente gli stessi che corrono e non rispettano la segnaletica, sono i genitori di quei bambini che non sia mai prendano freddo e vengono portati in auto tutti i giorni anche se abitano vicino, lasciando l'auto in seconda fila e generando un caos tale che è un miracolo se non ci è ancora scappato il morto. come sempre, un circolo vizioso tutto italiano.

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    1. E' vero. Dove abito io c'è una strada con un limite di 50 dove purtroppo ogni tanto ci "scappa" l'incidente con il pedone che tenta di attraversare.
      E poi abitudine tutta italiana di non rallentare o fermarsi mai per far passare :(

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