giovedì 3 ottobre 2013

“Sii come l’acqua amico mio”. Ma rimani acqua, figlia mia


Ho sempre visto con molto sospetto l’adattamento e l’elogio che se ne fa spesso, fino a farne una qualità alla quale aspirare. Quando qualcuno citando Darwin (“Non è la  più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente ma quella più reattiva ai cambiamenti”) cercava di spingermi ad adattarmi alle situazioni più disparate non faceva altro che provocare il mio irrigidimento. Una cosa è applicare dei ragionamenti agli animali, altro discorso agli uomini.
Ho sempre avuto l’ideale della persona pronta a difendere le proprie idee a qualunque costo. Mi venivano i mente tanti piccoli uomini che si “adattano” alle circostanze, che si muovono come soffia il vento, nella direzione che fa loro più comodo per assecondare la volontà del signorotto di turno. Se ogni tanto qualcuno non si fosse rifiutato di adattarsi, dicendo un bel “No”, vivremmo sicuramente in un mondo peggiore.

Ultimamente mi è capitato di riflettere su questo tema e ho capito che al lato opposto dell’adattamento di comodo, che vorrei evitare, c’è un altro pericolo: la rigidità. Molto spesso gli estremi sono negativi allo stesso modo. 

Non so in quale mio girovagare in rete, mi sono capitate sottocchio le seguenti parole: 
“Sii come l'acqua che trova la sua via attraverso le crepe.
Non essere irruente, ma adattati all'oggetto,
così troverai una via per aggirarlo o attraversarlo.
Libera la mente, sii senza schemi.
Senza forma, come l'acqua.
Se metti l'acqua in una tazza, essa diventa la tazza.
Se metti l'acqua in una bottiglia, diventa la bottiglia,
se metti l'acqua in una teiera essa diventa la teiera.
L'acqua può scorrere o travolgere,
sii come l'acqua amico mio.” (Bruce Lee)

Nel mio piccolo, mi permetto di fare un’aggiunta in linea con il mio pensiero. E’ vero, l’acqua ha tante qualità positive. Voglio prendere il meglio di quelle parole per portarle con me. Ma una cosa non posso dimenticare, perché fa parte di me. E’ un invito.
Resta te stesso. Che tu possa riconoscerti ogni mattina quando ti guarderai allo specchio. Perché l'acqua mischiata con la terra diventa fango.
Rimani acqua, figlia mia.

8 commenti:

  1. Mentre leggevo ho avuto il tuo stesso pensiero.

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  2. si è importante rimanere se stessi, e anche lottare per le proprie idee, saper dire NO quando lo si ritiene giusto, ma anche cambiare idea quando è il caso di farlo. è lo spirito critico che non dobbiamo mai abbandonare e spirito critico significa ragionare su ciò che pensiamo, confrontarsi continuamente con chi non la pensa come noi per confermare ma a volte anche rivedere le proprie posizioni se lo riteniamo giusto.

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  3. Io mi sento una contraddizione. Spirito di adattamento, soprattutto in situazioni imposte dall'alto, zero zerello. Però "dal basso", se le cose me le si spiega nel loro motivo profondo, arrivo a dar ragione anche ai sassi e anche se dicono cose opposte. Questo può essere un bel problema. E però ognuno ha le sue ragioni.

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    1. E' vero, bisognerebbe cercare di capire di più le ragioni degli altri. Su questo dovrei lavorare :)
      Sul fatto dello zerello, anche io mi posiziono in quella zona tendente alla parte negativa ;)

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  4. Fino ad alcuni anni fa avrei sposato in toto il tuo pensiero, ma da quando pratico tai-chi ho finalmente capito che la vita è cambiamento e con questa veritá dobbiamo fare i conti. In quest'ottica le proprietá dell'acqua assumono tutt'altro significato, ma x comprenderlo bisogna forse avvicinarsi al pensiero orientale. Se hai occasione di farlo con persone serie ti suggerisco di provarci e solo allora le parole che hai citato potranno aprirti nuovi spiragli di riflesione

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    1. Certo, non volevo assolutamente sminuirne il significato.

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