sabato 5 luglio 2014

Non chiamatela bambolina!


Mi rendo conto che la strada è in salita sin dai primi passi.
Avendo una figlia posso toccare con mano quasi quotidianamente atteggiamenti diversi degli adulti nei confronti dei bambini di sesso diverso anche se molto piccoli.
Come il conoscente che, pensando di farmi un complimento di ritorno, dice a mia figlia “Che bella, è una bambolina”. Sembra che l’unico complimento possibile per una bambina sia che è bella. Come se questo dovesse inorgoglire i genitori. Se fossi un artista sarei molto felice che qualcuno dicesse che il mio quadro o la mia scultura sono belli, perché li ho fatti io con le mie mani. Ma con i figli non è così. Anche perché questo ragionamento è molto pericoloso guardandolo al contrario. Se è per merito mio se mia figlia è "bella", allora sarebbe colpa mia se non lo fosse.
E poi quando incontro i figli maschi degli altri genitori non dico loro “Che Big Jim!”

Sono gli stessi genitori che mettono nella testa dei bambini concetti per loro ancora senza senso.
Se al parco o all’asilo mia figlia gioca con un’altra bambina è “un’amica”, se gioca con un bambino è “il fidanzato”. E lo chiedono anche a lei direttamente “E’ il tuo fidanzato?” Mi domando, perché tradurre il mondo dei bambini con gli schemi degli adulti?
Ma, si sa, io sono il padre e, quindi, “sono geloso della figlia” per definizione. Benedetta psicologia, lasciamola a chi l’ha studiata. Fatemi almeno arrivare all’adolescenza per essere geloso del fidanzato, questa volta vero, di mia figlia.
E poi perché già all’asilo impostare giochi diversi tra bambini e bambine? Perché dare lo smalto alle bambine? Se è un gioco con i colori, lo possono fare tutti. Cosa fanno i bambini quando insegnano alle bambine a darsi lo smalto? Li portano al bar a giocare a briscola?
Qualcuno mi guarda e mi dice convinto che “So’ femmine”. La parola di per sé mi fa pensare agli animali.   
Ma, si sa, io sono il padre e, quindi “sono geloso della figlia”.
Sono convinto che nessuna bambina piccola che vedo con i buchi alle orecchie abbia chiesto di avere gli orecchini. E’ una scelta dei genitori.

A casa mia trovano accoglienza tutti i tipi di giochi che sembrano interessare mia figlia, dai trenini alle bambole passando dalle costruzioni ai vestiti da fate.   
E quando devo montare un mobile si diverte aiutandomi usando la brugola e stringendo le viti.

Ma, si sa, io sono il padre...

8 commenti:

  1. Vorrei anch'io dei giochi unisex però mia figlia che ha un anno e' irresistibilmente attratta verso ogni forma di bambola e credimi, nessuno la ha incoraggiata. Adora aprire il mio armadio, mettersi addosso vestiti e magliette, infilarsi bracciali e girare per casa con la borsa in mano. Ti ripeto ha un anno e nessuno glielo ha insegnato, non ce n'è stato nemmeno il tempo, piccola com'è, eppure e' così nonostante poi in casa girino più che altro spade e macchinine del fratello che lei nemmeno calcola!

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    1. Anche io mi rendo conto che ci sono richieste che sembrano quasi "innate" o comunque almeno spontanee. Credo che come tali debbano essere assecondate senza inutili imposizioni per attività alternative.

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  2. Qualche mese portai mia figlia di 8 anni a tagliare i capelli. Il giorno dopo lei tornò da scuola e mi disse: "mamma non voglio più fare i capelli corti perchè mi dicono che sembro un maschio". Io capii il suo disagio e le dissi che al prossimo giro potevamo cambiare.
    Una settimana fa siamo ritornati dal parrucchiere, nei giorni prima avevo percepito che, in attesa dell'evento,la bambina stesse ricercando nel suo immaginario un taglio di capelli che potesse aumentare il suo riconoscimento femminile. Poi, 5 minuti prima che la forbice del parrucchiere toccasse il tuo capello, si gira, mi guarda e mi dice : "mamma mi sa tanto che li rifaccio corti corti...con un ciuffo però". E ciuffo fu.
    Ho raccontato questa storia per dire che il contesto sociale conta (soprattutto dopo i 6 anni) ma poi, se la famiglia è serena, anche il bambino è sereno.
    Dopo i 12 anni cambia tutto pero, ed io questa fase, come mamma, la devo ancora esplorare.

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    1. Ultimamente mia figlia, complice il film Frozen, in tema di capelli parla solo della treccia di Elsa :)

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  3. Lode a padri come te!
    Io avendo la coppia ho un mix: il maschio che gioca con le barbie, la bimba che gioca con il tamburo, il papà che monta un mobile e ne ha due addosso che vogliono aiutare!!
    Però è vero che nei geni qualcosa di diverso ce l'hanno e queste diversità non devono essere nè accentuate nè nascoste, solo assecondate.

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  4. Avere un figlio che sta fuori dalle dinamiche sociali e dai condizionamenti della TV per sua scelta, mi concede punti di vista inattesi su questo argomento. Non lo sento mai dire "questo è da maschio" o "quello è rosa e non lo voglio", ci sono cose che ama e cose che rifiuta. Punto.
    Ovviamente anche lui e la sua sola amichetta di scuola vengono presi in giro come "fidanzati" e lui si arrabbia perché davvero questa cosa del maschio-femmina=coppia non la capisce e per fortuna, non solo a 9 anni!
    Ma come dici tu sono gli occhi e le parole degli adulti che spingono i piccoli verso un certo modo di fare e scegliere, basterebbe osservare le loro inclinazioni personali e accettarle per quello che sono. Se pensiamo a quanti danni potremmo evitare se non svilissimo i talenti naturali dividendoli tra cose "da uomini" e "cose da donne", pare un'esagerazione ma basta entrare in un negozio di giocattoli per capire che il lavoro da fare è ancora tantissimo.

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    1. Tra l'altro, c'è molto da fare anche dal punto di vista dei bambini non solo delle bambine. Anche ai bambini è "richiesto" un certo standard, es. seguire il calcio, andare bene a scuola ma non troppo da apparire "secchione"...

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