martedì 26 maggio 2015

Andare all’asilo è come andare in ufficio



Ultimamente mia figlia ha perso un po' della sua voglia di andare all'asilo. Non credo ci sia un motivo particolare, probabilmente è un insieme di fattori: l'arrivo del primo caldo, la primavera, i mesi passati, un po' di routine.
Mi sto rendendo conto che noi genitori abbiamo una visione idilliaca, o comunque molto edulcorata, dell’asilo. Andare all’asilo non è come avere un biglietto gratis compreso di saltafila per Disneyland.
Nonostante tutto, l’asilo è un ambiente chiuso, a parte lo spazio del giardino che, comunque, è recintato. E’ un ambiente da condividere con altri bambini, che si vedono tutti i giorni e che, comunque, non sono tutti i nostri migliori amici. La giornata è scandita da attività precise, che se ne abbia voglia o no. Ci sono le maestre che danno indicazioni su cosa fare, e in alcuni casi anche su come farlo. Ci sono regole da seguire.
Da questa prospettiva, la tanto invocata dalle mamme e dai babbi differenza tra l’asilo dei piccoli e il lavoro dei grandi appare molto ma molto più sfumata.
In realtà, temo, se potessimo fare il classico scambio di ruoli vedremmo tante somiglianze.

4 commenti:

  1. Trovo molto profonda questa riflessione. Non è da tutti cercare di guardare il mondo con gli occhi dei bambini. A mia figlia piace molto l'asilo ma se un giorno dovesse lamentarsi mi ricordero' di questo post. Grazie!
    Un caro saluto.
    Ketty

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    1. Cerco di utilizzare la prospettiva che mi offre mia figlia ;)

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  2. Hai proprio ragione! Mio figlio me lo ha già fatto notare, chiedendomi se dovrà sempre andare a scuola come io dovrò sempre andare a lavorare e affermando sicuro che l'asilo non è brutto ma stare a casa con i genitori o i nonni e' molto meglio perché e' "libero".

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    1. Alcune volte mi sembra che tra nido/asilo/scuola abbiano già iniziato un percorso con impegni come gli adulti.

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