lunedì 6 maggio 2013

I "nuovi papà", da eccezioni a eccezionali.


Leggendo la newsletter di COFACE Confederation of Family Organisations in the European Union, sito trovato nelle mie scorribande in Rete sui temi della paternità, ho letto un articolo (link) molto interessante su Father & Family dall'eloquente titolo "The odd man out", ovvero i padri che partecipano attivamente alla vita familiare sono ancora delle eccezioni o delle "mosche bianche".

Per la prima volta nella loro storia gli uomini sperimentano un problema con il quale le donne si confrontano ormai da tempo: bilanciare lavoro e vita familiare.
Dalla ricerca svolta emerge come siano fondamentali due elementi per favorire una partecipazione attiva dei padri: il contesto normativo (es. la possibilità di avere un congedo parentale con caratteristiche simili a quello delle donne) e istituzioni che supportino la famiglia nella cura dei bambini (es. nidi di infanzia).
Altrimenti, come indicato dal titolo dell'articolo, gli uomini che intraprenderanno tale scelta saranno sempre visti, ad esempio sul posto di lavoro, come eccezioni dell'universo maschile.

Credo, sulla base della mia esperienza, che su questi temi l'Italia sia il fanalino di coda e che abbia molto da imparare dalle esperienze degli altri Paesi. 
Sono convinto che l'Europa possa, e debba, svolgere un ruolo importante per accelerare questo processo indicando un contesto normativo di riferimento per tutti i Paesi.
Non sono altrettanto sicuro, però, che una o più leggi bastino o che sia necessario attendere il contesto giusto per muoversi. Occorre agire prima, secondo le proprie convinzioni senza aspettare che sia il momento migliore per farlo.

Il passato insegna che per molte "battaglie" combattute, e vinte, non si è atteso di avere condizioni favorevoli. Molte volte i protagonisti si sono mossi e hanno pagato le conseguenze ma sono stati essi stessi il motore del cambiamento.

Ricorderò sempre una mia professoressa delle medie, ai tempi in cui c'era ancora "Educazione civica" come materia di insegnamento, che per farci ragionare ci poneva delle domande sulle nostre affermazioni. E quando qualcuno di noi studenti iniziava un ragionamento dicendo che la colpa era della società, ci portava fino al punto in cui realizzavamo che la società eravamo anche noi. 

Quindi, questi nuovi papà dovranno avere le spalle larghe per reggere qualche allusione, qualche battuta di spirito su allattamento o sui mammi. 
Così da passare da eccezioni a eccezionali.

"Due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza."
(Robert Frost, The Road Not Taken, 1916)

10 commenti:

  1. Hai proprio ragione! Complimenti Roberta

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  2. Io non credo che i padri che partecipano alla crescita dei figli oggi sono ancora mosche bianche e credo che pian piano diventerete anche eccezionali :)

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    1. Purtroppo per il momento siamo una minoranza, non so quanto esigua ma sicuramente una minoranza.

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  3. Mi reputo quindi fortunata ad avere un marito che partecipa attivamente alla vita familiare e che accudisce nostro figlio attivamente. Ha goduto del congedo parentale e ha preso ulteriori permessi e ferie non godute quando è nato e da sempre cambia pannolini, gli fa la doccia, gli da la pappa e lo addormenta..proprio come me..siete bravi davvero ma lo trovo giusto che siate così, godersi un figlio vuol dire anche accudirlo non solo giocarci insieme.

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    1. Sicuramente sei fortunata, almeno dal mio osservatorio non è così frequente ;)

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  4. assolutamente d'accordo che non bastano le leggi. Non è assurdo dire che conta molto di più quel che fai tu (e spero anche noi) con l'esempio e questi ragionamenti.
    Non bastano affatto le leggi. Tempo fa mi ero messa a studiare le normative in tema congedo parentale per fare un confronto Italia-Francia(-Olanda), ho abbandonato per stanchezza, scoraggiata più che altro dal sito dell'inps devo dire. Il burocratese francese un bicchiere d'acqua in confronto. E però bisogna dire che al primo sguardo pareva che la normativa italiana sia più vicina ai padri di quella francese. E sicuramente più di quella olandese (almeno nelle convenzioni collettive che applicavano a noi lavorando università), dove il congedo era spendibile solo in temrini di lavor part-time. Ma sto svicolando dal tema centrale. Siete eccezionali sì.

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    1. Le leggi non bastano ma aiutano. Penso, ad esempio, alla legge sul servizio civile in alternativa a quello militare, ci sono voluti gli sforzi dei primi di accettare anche processi e carcere prima di arrivare a una legge valida per tutti.

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  5. Hai ragione, oltre alle leggi serve un cambio di mentalita'!Troppo spesso infatti i padri che vogliono esserci per i loro figli e le loro compagne vengono guardati con sospetto da aziende e societa'!
    Come se essere presenti a una vaccinazione o a una visita pediatrica fosse una "scusa" per fare altro...
    C'e' tanto da lavorare dunque ma anche tanto da riconoscere a quei papa' che si stanno gia' facendo in 4, nonostante le difficolta'!

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    1. Si tratta del famoso "circolo vizioso", di solito chi innova nei comportamenti si assume dei rischi grossi (es. esclusione sociale o lavorativa) ma se nessuno inizia non si arriva mai a cambiare certi comportamenti.

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