giovedì 27 marzo 2014

Diventare genitori è come passare dall’Opposizione al Governo

Il passato ci mostra che qualche partito ha subito il fascino di essere all’Opposizione, sempre e comunque. Molti ne sono rimasti, e altri ne rimarranno in futuro, ammaliati fino a rimanerne vittime. L’Opposizione affascina perché permette di fare dichiarazioni di principio, contrapporre un mondo ideale ad una realtà che, comunque, va gestita. All’Opposizione si rimane sempre “duri e puri”.
Gioco subito a carte scoperte, anche io sono in un certo senso “da opposizione” per quella parte del mio essere un po’ bastiancontrario.
 
Questa mia riflessione nasce da un libro sulla paternità che ho letto di recente. L’autore ha un figlio disabile e, nonostante ritenga un valore l’integrazione nella scuola pubblica, in considerazione delle caratteristiche del suo bambino ha deciso di iscriverlo a un istituto “speciale” dove ha ritenuto che il figlio avrebbe trovato un ambiente più adatto alle sue specificità. Al di là delle convinzioni del genitore, deve prevalere il bene del figlio. E così ha deciso.
E’ facile dire che nelle scelte che facciamo per i nostri figli dovremmo essere guidati essenzialmente da quello che è meglio per loro, per il loro futuro, per le loro caratteristiche e capacità. Chi potrebbe sostenere il contrario? Spero nessuno.
Poi, però, può arrivare il momento in cui quello che appare, perché mai niente è certo in questi casi, la soluzione migliore non sia proprio in linea con le nostre idee.
Mi è capitato recentemente di leggere titoloni di giornale di genitori che, di fronte a situazioni scolastiche veramente disastrose vicino casa, hanno deciso di cambiare scuola. Come ultimamente accade, gli articoli di giornale hanno dato la notizia senza però approfondirla. Gli esempi potrebbero essere tanti.     
E così mi chiedo se, e in che misura, sia giusto sacrificare certe scelte concrete per i propri figli in nome di nostre idee.      
Me lo chiedo perché quando mi confronto con altri genitori non me la sento di fare l’Opposizione, trincerandomi dietro dichiarazioni di principio, ma preferisco cercare di capirne almeno le ragioni pur non necessariamente condividendole.    

2 commenti:

  1. Una profonda e difficile riflessione la tua. Credo che i principi siano teorici, ma la realtà spesso è tutta altra cosa!

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    1. Il punto è che sono i nostri principi che dovrebbero plasmare la realtà che viviamo, quando c'è un conflitto con la realtà dovremmo lottare. Il problema è che non è forse giusto farlo con la vita dei nostri figli.

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