Ai tempi era molto lontana da me l’idea
della paternità ma, non so perché, quella conversazione mi è rimasta in mente.
Forse rimasi molto colpito, ma forse sarebbe meglio dire
deluso, dall’idea di “testare” il proprio figlio.
Ma ragionavo solo come figlio.
Adesso, posso provare una certa tenerezza per quel padre, un po' particolare e così appassionato della materia, che sondava, anche se in modo un po' maldestro e poco ortodosso, le basi per una futura affinità con il proprio bambino.
Ma ragionavo solo come figlio.
Adesso, posso provare una certa tenerezza per quel padre, un po' particolare e così appassionato della materia, che sondava, anche se in modo un po' maldestro e poco ortodosso, le basi per una futura affinità con il proprio bambino.
Io mi sono immaginata invece che il papà volesse testare le possibilità di successo del figlio in futuro piuttosto che il grado di affinità, questo perchè spesso mi capita di osservare il bisogno diffuso (e inconscio) dei genitori di ricercare prospettive di soddisfazione e valorizzazione per i loro figli.
RispondiEliminaPotrebbe essere un'interpretazione valida ma conoscendo la persona, molto estranea a logiche di successo e molto sopra le righe, riterrei la mia più rispondente alla realtà. Bisognerebbe chiedere a lui :)
EliminaPer fortuna l'affinità non passa solo attraverso quello!
RispondiEliminaComunque un pò tutti lo facciamo, secondo me, con domande tipo i colori preferiti, cosa vorresti fare da grande, osservando i giochi e libri scelti ecc.
Verissimo, cerchiamo un po' di specchio di noi stessi. In buona fede, perché è più facile capirsi.
EliminaMi piace molto il fatto che l'hai interpretato con l'affinità piuttosto che con la riuscita.
RispondiEliminacome non pensare al chercheur che spiega a Pisti come funziona ol treno a vapore (viene in mente anche a te Leonardo? ;) o anche io che dico come si dicono le cose in spagnolo...
bramiamo l'affinità
Credo che fondamentalmente ognuno brami di essere capito e questo passa necessariamente per l'affinità.
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