Mi
diverto a sentire mia figlia che esprime le sue idee, dà voce ai
suoi pensieri e argomenta il proprio punto di vista. E' ancora libera
da sovrastrutture e da preconcetti. Da tutte quelle consuetudini
verbali che passano sotto il nome di convenevoli. Da quello che
normalmente nei rapporti tra adulti preferiamo tacere o dire in modo
più o meno velato.
Così
l'altro giorno parlando di un suo compagno di classe mia figlia ci ha
detto: “Il mio amico è marrone.”
Niente
di più vero. E' pura e semplice questione di colori, chi potrebbe
darle torto.
Diciamo
“nero” o “bianco” ma sono solo convenzioni verbali.
Basta
appoggiare una mano su un foglio colorato per vedere l'effetto.
Poche righe, ma descrivono con profondità le condivisioni sincere di una bambina e lo sguardo (e il pensiero) attento del suo papà.....
RispondiEliminaQuesto post mi è piaciuto un sacco nella sua semplicità. L'ho scelto per la mia top settimanale e se ti va di venire a leggere clicca qui
RispondiEliminaSemplice e delicato, un modo intelligente per parlare di cose troppo spesso sottovalutate. Grazie anche a Giada per avermelo fatto conoscere
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